VAL DE NON

 

Jera na bota na val,

bela come en coral !

La jova per cornis i monti,

lai, torrenti e tanti ponti,

pradi fioridi, angoi ‘ncjantadi

nugole de rondole, aucei intonadi,

farfale, ao, tavani e moscolini,

lucciole co i so lumini !

Tanti autri animai, che no ve conti

perché I era scondudi sui monti.

I so paesi sparpaiadi m’ tut la val

picioi, vecli, come n’ tesoro che val,

la so gent l’ era poreta,

forta e semper n’ boleta…

la laorava dì e not

per spragnar ‘n poch al bot.

La chantava l’ amore per la so val

cando l’ era plen l’ congial !

Ma come tute le storie bele

la ja na fin crudele.

La cornis l’ e semper chela

ma n’ tal cader ades je dei bei pomari,

i scuerta tuta la val !

i ha m’ ben did ch i pomi l’è tut salute,

per mi sta regola no la val,

perché se n’ magni doi

von direta al’ ospedal !

Me affidi al bon Dio

che l’ iluminia calche d’ un

prima che tut l’ finissia n’ fum …

 

Aliprandini Valeria

 

 

VAL DI NON

 

C’ era una volta una valle,

bella come il corallo !

Aveva per cornice i monti,

laghi, torrenti e tanti ponti,

prati fioriti, ancoli incantati,

nuvele di rondini, uccelli intonati,

farfalle, api, tadani e moscerini,

lucciole con le loro lampade !

tTanti altri animali, che non vi dico

perché erano nascosti sui monti.

I suoi paesi sparsi in tutta la valle,

piccoli, vecchi, come un tesoro di valore

la sua gente era povera,

forte e semprre senza soldi

lavorava giorno e notte

per risparmiare, un piano, piano.

Cantava l’ amore per la propria valle

Quando la botte del vino era piena !

Ma come tutte le storie belle

Hanno una fine crudele.

La cornice è sempre quella,

ma nel quadro ora ci seno belle piante di melo

che coprono tutta la valle !

hanno un bel dire che le mele sono tutto salute,

per me questa regola non vale,

perché se ne mangio due,

vado dritta all’ ospedale !

Mi affido al buon Dio

Perché illumini qualcuno,

prima che tutto finisca in fumo…