* Il cassetto dei sogni
Nel cassetto del vecchio comò
da ragazzino mi piaceva rovistare
tra vecchie carte ingiallite dal tempo
e vecchie lettere che mi hanno fatto sognare.
Aprivo adagio le lettere di Rosa
che ancora profumavan di ciclamino
dalla scrittura bella e minuziosa
di chi col cuore parla, ad un amor lontano.
“Amato mio” così iniziavan tutte
poi scorreva un torrente di sentimenti
che portava il cuore in riva al mare
per ammirar con lui albe e tramonti.
Leggevo e rileggevo quella dolcezza
e pareva, quasi, che mi fosse dedicata
alla fantasia di un bocciolo in fiore
avida di capire i misteri della vita.
E sceglievo le risposte che avrei dato
per spegnere il tormento di quel cuore
come un ruscello in un campo di grano
che disseta i fiori senza far rumore.
Le rispondevo sul quaderno a righe
non ci lasceremo mai, vita mia
per firmar di rosso mi pungevo un dito
ed assicurata la spedivo via…
poi richiudevo il cassetto dei sogni
sarei tornato il giorno seguente
certo di trovare una nuova missiva
con scritto: sei sempre nella mia mente.
Ho riposto gli occhiali, la penna ed i sogni
in quel vecchio cassetto tarlato dal tempo
sul comò un cero illumina una donna bruna
che triste mi chiede : e tu, quando vieni nel campo?
Bruno Agosti