* Il grano

 

Mi chinavo a raccogliere un fiore,

con le mani bruciate dal vento,

tamburino all’ assalto il mio cuore

tra le spighe frementi nel campo.

 

Torridi i giorni del fiordaliso

un balenare di falcetti come tante lune,

chine le femmine, sudate in viso,

rossi i papaveri, un rotear di gonne,

 

e un vento impertinente scopriva

segreti angoli di lino candido coperti,

profumo di femmina che la fantasia ravviva,

che ti lasciava sognare ad occhi aperti…

 

Come in battaglia il grano cade

e nel suo vessillo ora viene stretto,

la natia terra con onore cede,

gloria alle messi e lode al Creato.

 

I piedi scalzi sulle stoppie acute

una lunga fila di bionde chiome

Il carro avanza sulle grandi ruote

a raccoglier quei militi senza nome.

 

Sono adagiati sul carro, con dolcezza,

da mani pietose sottratti alla terra,

pettinate le bionde chiome, con una carezza,

dovuta agli eroi che son caduti in guerra.

 

Nei solchi in autunno, troverà riposo,

per risbocciar verde a primavera,

biondo in estate, orgoglioso il viso,

il soldatino si è ripreso la terra…

 

Giovinezza ardente che strappa il lino,

sulla paglia calda col batticuore,

le mani sudate che cercano il seno,

un momento di vita, un attimo d’ amore.

 

Poi nel grande solco troveremo riposo,

come il buon grano lasceremo il mondo,

una donna fedele saluta il suo sposo,

con una lacrima, un papavero e un bimbo biondo.

 

Bruno Agosti

 

 

2° classificata al concorso internazionale di poesia organizzato dall’ Associazione culturale “GUECI “e patricinato dal Ministero dell’interni, Comune di Rende e la Presidenza dall’ Università per la pace della Svizzera italiana, “ Guerino Cittadino “ Rende - CS- sezione C - i valori autentici della vita.

 

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