* Papaveri e girasoli

 

( dedicata e tutti i soldati dispersi )

 

Sotto il cielo infuocato d’ agosto

ascoltava il canto dei grilli,

i rossi papaveri colti nel cesto

per neri capelli, per due occhi belli.

 

E insieme contavano le stelle

infinite come il loro amore,

poi una cadeva tra mille scintille

per un desiderio nascosto nel cuore.

 

Poi vennero i giorni dei cavalli e dei Re

che chiamano i fanti alla lor guerra,

incuranti di campi, di amori e di te

alla la conquista di una lontana terra.

 

Sono giorni perduti di giovinezza al vento

lunghi treni sbuffanti incontro al il destino,

sono abbracci struggenti son occhi di pianto

sogni che han vissuto soltanto un mattino.

 

E’ una madre che piange alla porta

un cuscino stretto da mani d’ amore,

occhi che scorrono su una lettera aperta

labbra che pregano il Dio del dolore.

 

Tra i girasoli è sbocciato un papavero

quando le stelle fanno spazio al mattino,

la rugiada bagna quel fiore povero

e i petali s’ allargano dentro il taschino.

 

E’ una stella cadente che piano si spegne

per nutrire la terra e il suo papavero rosso,

è un ceppo al camino che arde e che geme

una penna spezzata nell’acqua del fosso.

 

© Bruno Agosti