* La pioggia

 

Cade lenta e leggera,

la pioggia, a primavera,

a risvegliar verdi germogli,

che all’ alba, sonnacchiosi,

si offrono al cielo.

Cade, cade e tutto bagna,

goccioline senza fretta,

e nessuna si tocca, o si perde,

poi tutto, ritorna verde…

 

Scroscia, in estate, la pioggia,

sibila, tra un lampo e un tuono,

picchia, sui tetti, tra i rami,

si abbatte sulle spighe di grano.

Ti gioca sul viso, Impertinente,

ti entra nel corpo, in un baleno,

ti ridà fiato, dal caldo cocente,

e la tua donna, puoi strigere al seno…

 

La pioggia d’ autunno è intensa e greve,

non gioca più con te, non si diverte,

come la vita è una stagione breve,

il tempo di fare una partita a carte.

E’ tempo di conti, del tuo bilancio,

mentre rimbomba lontana la roggia,

l’ anno che viene, devi avere più slancio,

e fuori, sul tuo mondo, cade la pioggia…

 

La pioggia, d’ inverno, è dolce ed è lieve,

non bagna, non picchia, e viene giù lenta,

son bianchi cristalli di morbida neve,

il paiolo sul fuoco, sapor di polenta.

Tutto ricopre, col suo candido manto,

come una spugna, tutto cancella,

per presto tornare ad un nuovo canto,

e bagnare ancora un erba novella…

 

Bruno Agosti