* Il temporale

 

L’ aria è insonnolitae stanca, inerme,

rondini che volano e radono il suolo,

un gomitolo grigio, il gatto che dorme,

il sudore che cola, sopra il lenzuolo.

 

Son nuvole nere che scendon sui monti,

e si fa scuro, che pare imbrunire,

abbaiano i cani e sembran lamenti,

e tutto il creato, sembra soffrire.

 

Un borbottare lontano, di tuoni,

un eco che gioca, tra i monti e la valle,

tutto un vibrare di tanti vulcani,

è madre natura, che mostra le palle.

 

Ora i lampi ed i botti, si fanno vicini,

sopra il paese, ed il genere umano,

ora è un inferno di lampi e di tuoni,

e ti senti il pagliaccio nel campo di grano…

 

Schege, sparate da un cielo arrabbiato,

e i vecchi dicevan che era la guerra,

tra l’ uomo e il suo Dio, molto adirato,

per il troppo male che c’è sulla terra.

 

Poi, come d’ incanto , ritorna il sereno,

col cielo azzurro e l’ anima in pace,

il sole riporta, con un arcobaleno,

al mondo la vita, e a Dio una prece.

 

Bruno Agosti