LUCY E WALKIRIA

 

La nostalgia che si specchia

nel grande stagno del cortile,

dove accorrevano felici

al mio richiamo Walkiria e Lucy,

due bianche e morbide semplicità.

E accarezzavo le candide piume di Walkiria,

e immergevo le mani tra i seni acerbi di Lucy.

Ed erano intensi momenti di vita vera,

che si perdeva ansimando nell’aia

per finire sdraiati nel fienile …

e si spogliava lenta degli abiti e dei tabù

per cadere libera nelle braccia dell’amore,

quando il sole porta la luna

a nuotare nello stagno …

mentre Walkiria ci osservava con dolcezza,

allargando l’ ampie ali, soddisfatta …

Erano tempi di piedi nudi nell’ erba

e di bacche rosse raccote dai rovi

per intrecciar vermiglie collane

da posare tra capelli di innocenza

e due occhi neri da impazzire.

E lise gonnelline di papavero rosso

che ti rapivano lo sguardo

e la mente cercava un triangolo di lino

mentre il cuore impazziva

come ad un forte profumo di oppio.

Era di bianchi castelli da sogno,

di principi azzurri e fate da baciare

che uscivan dai libri per indicarti la vita

con ancestrali richiami all’ eternità,

alle primarie esigenze di vita futura,

e tra bacche sui rovi ti indicavano come si fa

con erotici sogni che svanivano all’ alba.

Ora son chiusi quei bianchi castelli dei sogni,

il vecchio ponte si è alzato per sempre

non ti indica più la via della vita

puoi solo guardare in basso,

l’ acqua di un putrido stagno

immobile sul tuo smatphone ...

 

 

© copyright Bruno Agosti