NATALE: UNA FIABA RUBATA
C’era una volta una grotta,
fredda e buia e c’era una mamma
con il Figlio neonato,
un asino e un bue lo scaldavan
con il fiato…
E vennero dal misterioso Oriente
pastori e Re a cercare un bambino,
guidati dalla luce della stella,
che insegna la dritta via per un Dio
lontano…
…e da quel giorno, ogni anno,
come nelle fiabe, greggi e cammelli
popolano i presepi della case di fede,
e la feconda fantasia della mente
dei fanciulli.
E a Natale potevi veder brillare di gioia
occhi di bimbi vivaci e sereni
ammirare il presepio, le luci, i colori,
con le toppe ai calzoni, le scarpe affamate,
ma con nel cuore un mondo di sogni…
Ora i pastori arrivan dal mare,
occhi diversi, non portano omaggio,
hanno un Dio più grande: “Allah Akbar”,
per il Bimbo di Betlemme c’è solo
l’oltraggio…
Ora vedi i bimbi, tristi vittime
di questa “schiavitù d’amore”
col naso ai vetri guardare strade vuote,
un singhiozzo sotto la mascherina,
ma il presepio non lo puoi fare…
Guai a chi ruba i sogni ai bambini,
“Guai agli inermi!”
Guai agli ipocriti per ideologia,
un giorno verrà la Giustizia del Bimbo
e finiranno divorati dai vermi…
…e si chiude il libro di un antica Fiaba,
di una grotta, una madre, una stella ad Oriente …
un presepio col Bimbo dagli occhi turchini
che dalla culla ammonisce:
“Avete rubato il Natale ai bambini…”
Bruno Agosti
(Diritti riservati)