* Ora et labora
Si arrivava provvisti di niente
all’ ombra dei grandi tigli,
con la nostra fede fanciulla
a saziare il corpo e la mente.
Giovinezza: un allegro vociare
primavera: come un canto di vita,
di Francesco il sorriso e la gioia,
che si spande dal chiostro all’altare.
Tanto studio e tanta preghiera
tanti giochi tante corse nei prati,
noi ragazzi dal sole sul viso,
poi tutti a letto stanchi la sera.
Alla Duina a rinfrescare i piedini,
a Ponte Arche a guardare un bel film,
e con Salgari tutti pronti a sognare,
nuove avventure e nuovi confini.
La povertà con un saio vestita,
l’ umiltà con i sandali ai piedi,
di Francesco portiamo l’ esempio
di quei giorni, per tutta la vita.
Bruno Agosti