* Pane arabo
Torrido il vento del deserto,
che modella le dune,
come le mani, abili, di una donna,
che impasta un pane arabo,
da portare ad un amico lontano…
tagliami ancora un pezzo di quel pane,
amica che mi rendi più serena la vita ,
ma, ti prego, conservane sempre
un piccolo pezzo per domani,
di quel tuo dolce pane arabo.
Mangerò insieme a te quel pane arabo
dal profumo delicato e dal sapore d’ oriente,
a piccoli pezzi, per condividere gioia e dolore,
e lascia che il mio sonno duri ancora un momento,
non svegliarmi, ti prego, lasciami sognare ancora…
regalami quel tuo sorriso dolce,
che non spegne i miei sogni all’ alba
che illumina di gioia la mia sera,
dolce amica, dal Dio d’ oriente,
al quale rivolgi sommessa la preghiera.
E versami ancora del vino novello,
dal profumo intenso di vita
da bere, adagio, le sere d’ inverno,
al caldo del fuoco del camino
che guizza e tinge il tuo viso di rosso.
Osserva, attenta, il mio passo indeciso,
e dimmi quanti gradini incontrerò ancora,
lungo il marciapiede grigio della mia vita
quante volte dovrò scendere e risalire,
prima di entrare nell’ ultima stazione…
© Bruno Agosti