* Violetta

 

Nello “ stabel “1 colmo di fieno,

bollente e profumato,

salivo, quando ero ragazzino,

a cercare parole, frasi,

che avessero il sapore del “ ti amo “.

 

E restavo immobile per ore,

ad osservar le “ scjandole “ 2 del tetto,

come il guscio di una grande tartaruga,

e Violetta 3 che usciva dal libretto.

Poi mi addormentavo piano,

e sognavo amore ...

 

Allor si toglie lenta tutto il velo,

e di Violetta appare il suo bel seno,

mi sentivo Alfredo 4 innamorato,

e mi pareva di volare fino in cielo,

correvo a coglier fiori in mezzo al prato,

ma non ricordo bene, forse era solo un sogno ...

 

A riguardar Violetta che si spoglia,

salimmo assieme, un dopo pranzo,

con la Luciana dal prosperoso seno,

la ragazzina della porta accanto.

Si chiuse adagio, il fotoromanzo,

rimase la dolcezza e l’ odor del fieno ...

 

Bruno Agosti

 

 

 

 

 

NOTE

 

1 fienile. Deposito per il foraggio , ai miei tempi era costruito tutto in legno.

 

2 piccole tavole in legno di larice, spaccate a mano, tipiche delle coperture dei tetti delle case agricole del Tirolo.

 

3 Violetta, era la “ Signora delle camelie “ del celebre romanzo di Alessandro Dumas, messa poi in musica da Verdi nella Traviata.

 

4 Alfredo era l’ amante di Violetta.