GRAZIA DELEDDA DONNA E SCRITTRICE
GRAZIA DELEDDA , DONNA E SCRITTRICE.
( Con le palle )
Lei è Grazia. Nasce a Nuoro, in Sardegna, nel 1871. La sua famiglia è benestante. La madre è una donna severa, il padre si diletta con la poesia. Grazia legge sempre, ovunque. Finisce la quarta Elementare, i genitori dicono che è tempo di lasciare la scuola. Grazia non capisce, le piace tanto. Semplice, perché sei una femmina. Grazia serra le braccia, e in qualche modo la spunta. Studia a casa con un precettore, poi continua da sola. Ha 17 anni, invia un racconto a una rivista. Lo pubblicano! Grazia festeggia, mentre in paese si grida allo scandalo. Anche il parroco si unisce alle malelingue. I genitori tentato di farla ragionare, spiegano che le donne badano alla casa, funziona così. Grazia tira fuori il taccuino. Mamma, papà com’era l’ultima frase? Me la segno per il prossimo racconto. Grazia continua a scrivere, ma quando mette un piede fuori di casa, trova terra bruciata. Ha bisogno d’aria. Fa le valigie e parte per Roma, la capitale della cultura, dove non verrà giudicata per ogni respiro. Non è proprio così. Scrittori e intellettuali la guardano dall’alto in basso. È una donna, senza istruzione, dove crede di andare? Grazia punta i piedi. Da qui non mi muovo. Ha 29 anni. Incontra Palmiro. È un uomo schietto, gentile e senza pregiudizi. Entra con garbo nei suoi pensieri e nella sua vita. Sono marito e moglie. Grazia è felice, ma ha un peso nel cuore. Davvero ti sta bene se faccio la scrittrice? Palmiro balza in piedi. Perbacco se mi va bene, anzi, mollo il mio lavoro e ti faccio da agente. Grazia e Palmiro diventano gli zimbelli della città. Una donna intellettuale e un uomo che si mette al suo sevizio, si è mai vista una tale assurdità? Grazia para i colpi con la penna. I suoi libri piacciono, e non solo agli italiani. Viaggiano oltre confine, arrivano agli occhi di una certa accademia reale svedese. È il 1926. Grazia Deledda vince il premio Nobel per la letteratura. Sale sul palco, mano nella mano con il marito. Sono una sprovveduta, un’ignorante se più vi piace, ma non dimenticate che sono una donna, e non ho paura di lottare.
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