Don Pio: una voce per la pace

 

di

 

Bruno Agosti

 

 

Quello che più colpiva di Don Pio Dallavo ex parroco di Preghena, era quel suo sapere parlare con un linguaggio semplice ma a suo tempo molto profondo nei pensieri e dei concetti, un parlare sereno e diretto senza se e senza ma, nei suoi interventi dal pulpito egli ha saputo analizzare e descrivere con estrema chiarezza ed obiettività i vari momenti della nostra vita privata e collettiva. Ha saputo descrivere con intensità e con profonda umanità i nostri momenti felici ed i nostri momenti tristi, mantenendo sempre come punto di riferimento quel Cristo che lui ha tanto amato.

Mi piace qui riportare due suoi interventi, il primo durante la festa di benedizione del monumento ai Caduti di Preghena,inaugurato venti anni fa , domenica 24 settembre 1989, dopo un lungo travaglio di veti e polemiche tra l' Amministrazione Comunale di allora, ed il Comitato promotore di Preghena.

Davanti ai rappresentanti le Forze armate dello Stato italiano schierati per l’ occasione davanti al simbolo che ricorda i Caduti per la Patria, davanti alle autorità della Provincia autonoma di Trento, davanti alle Autorità locali eda a quella gente fatta di fedeli più o meno credenti e non sempre coerenti con l’ insegnamento del Vangelo di Cristo, presi dall’ atmosfera delle marce militari e dal fascino delle tante divise tirate a nuovo, la stessa che 100 anni or sono salutava tanti giobani che partivano per il fronte, kaiserjager, alpini fanti, in quellà che sarà la più grande carneficina che la storia ricordi: LA GRANDE GUERRA. Davanti a guesta gente, suppongo in parte ostile, ha saputo descrivere in maniera chiara e semplice, con il coraggio della Fede, il concetto Evangelico del pacifismo, destando ammirazione anche tra quelli che guardavano con scetticismo ed ironia a questo Movimento.

 

 

*** ***

 

La sua omelia

 

...e la promessa del Signore si è realizzata in Cristo Principe della pace, ed è Principe della pace perchè ha dato la sua vita per noi, non ha fatto come i potenti di questo mondo , che la chiedono agli altri.

Da Betlemme è uscito il Salvatore, ed è salito a Gerusalemme a cavallo di un asino, tra rami di ulivo, per spezzare con la sua morte l'arco della morte. E questo significa che ora è possibile, è a portata di mano, che nulla manca alle persone perchè esse possano avere , se davvero lo vogliono, la pace promessa . Tuttavia la pace non si è realizzata, e la storia lo conferma , una storia di guerre, anche di guerre di religione, cultura di guerra, e poi quella che si esportano, con le armi, e con le armi cresce la morte e la fame di tutti .

Ecco il Papa polacco che ruba lungo la strada della storia, e pensando ai 55 milioni di morti della seconda guerra mondiale, grida : MAI PIU' GUERRA !!!

E così fece Paolo vi all’ Assemblea selle Nazioni unite, qualche anno prima: DISTRUGGETE LE ARMI !!! E Papa Benedetto decimo quinto, amaramente, dopo la prima guerra commentò : E' STATA UN' INUTILE STRAGE!

E allora non ci sia più la compiacenza e viltà e la tragica stupidità di molti che sembrano nati solo per ciò che (? ) . Non siamo chiamati a scegliere tra vari generi di morte, ma tra la vita e la morte , tra i metodi del calcolo di una possibile guerra ed estirpati perchè sarebbe spaventosa anche senza l'atomica, come spaventosa è stata senza i gas e la batteriologia quella che fa parte dei nostri ricordi.

Ed è tremenda questa capacità di nuocere che il Nazismo conserva, anche oltre la sua scomparsa. E aveva ragione lo scrittore e drammaturgo Bertold Brech a scrivere : I.L NAZISMO E' MORTO, MA ATTENZIONE, IL VENTRE CHE LO HA PARTORITO E' ANCORA VIVO .

E allora non possiamo permettere che il mondo si costruisca su un nuovo ordine di... quel che resta richiama la presenza di un Fhurer , richiama il permanente diritto di guerra contro chiunque osi alzare testa, e osi richiedere il diritto a camminare eretti e liberi ! E come sarebbero contenti che il mondo si trasformasse in un grande monumento ai caduti . Basta con la razza dei super uomini che si impongono sugli altri, abbiamo tutti la stessa dignità , ce lo dice Dio ,abbiamo tutti gli stessi diritti alla vita e alla libertà, siamo chiamati a vivere nella forza della fraternità senza terrore, e l' amore la pace la mano tesa, non è stile di vita da castrati, e quelle mani che spezzano un fucile, simbolo dei non violenti,, non deve essere più considerato poco meno che disfattismo .

Gandhi, con la non violenza, ha reso libera l' India, ed ogni disobbedienza civile, quando è obbedienza al Vangelo deve essere rispettata e ammirata.

E allora dobbiamo sempre tradurre nella vita concreta queste parole, :GIUSTIZIA, LIBERTA', PROGRESSO VERO, NUOVO STILE DI VITA, NUOVI MODELLI DI SVILUPPO, perchè così, solo così cammineremo sulla via di pace, perchè così,solo così saremo chiamati da Dio :BEATI ! E ora, amici di Preghena, alla sera, a ricordare i nostri morti per richiamarci questo impegno di pace, non ci sarà solo il suono della campana, un quarto d' ora dopo l' ave Maria, ma si accenderà qui la luce ad illuminare i nomi di queste persone :e sia la luce della speranza che mai tramonti su questo nostro mondo. E così, ora, insieme vogliamo pregare ripetendo ad ogni intenzione : ascoltaci o Signore! ....Ed ora, mentre leggo i nomi di queste persone, vi invito ad ogni nome, a ripetere : “ Donagli la tua pace o signore! “

Alessandri Antonio, Alessandri Carlo, Alessandri Giuseppe, Datres Stefano,Facini Giuseppe, Genetti Erminio, Pancheri Felice, Sparapani Alfonso, Torresani Enrico, Torresani Giuseppe, Vender Edoardo, Maninfior Serafino, Sparapani Mario, Vielmetti Serafino, e a tutti coloro che sono caduti in tutte le guerre, in tutti i tempi, in tutti i luoghi, tutti possano essere accolti da Te Signore e possano ottenere la Tua pace. “