82 aC - LA BATTAGLIA DI PORTA COLLINA

 
Il 1 novembre 82 a.C. Lucio Cornelio Silla vinceva i populares e i sanniti, condotti da Ponzio Telesino, nella battaglia di Porta Collina, a Roma. Ciò che seguì fu un massacro:
«Ma Ponzio Telesino, capo dei Sanniti, uomo violento sia in pace che in guerra e certo quello che più odiava il nome di Roma, raccolti circa 40.000 giovani violenti e pronti a tutto purché avessero un'arma in mano, sotto il consolato di Carbone e Mario, centonove anni or sono, nel giorno delle Calende di Novembre, attaccò Silla presso Porta Collina e così costrinse a una lotta all'ultimo sangue sia lui che la Res Publica. Un pericolo non maggiore fu quello che incuté Annibale, quando si spinse a meno di tre miglia da Roma per poter osservarne le difese. In quel giorno Telesino andava su e giù per gli ordini del suo esercito e non faceva che ripetere che era giunto l'ultimo giorno per Roma e, poiché in giro si diceva che la città ormai sarebbe stata sradicata e distrutta, lui ci aggiungeva che non sarebbero mai mancati usurpatori alla libertà dell’Italia, se prima non si fosse recisa la foresta che dava loro asilo. Così, si era ormai già alla prima ora della notte, quando la schiera romana ebbe un po' di respiro, perché i nemici cedevano. Era il giorno dopo, quando Telesino fu trovato in fin di vita, ma poiché anche allora, egli preferiva atteggiare il suo volto a quello di un vincitore, piuttosto che a quello di un moribondo, Silla ordinò che gli tagliassero la testa e che, infilzatala sopra una lancia, le facessero fare un giro intorno a Preneste. [...]. Silla onorò la felicità di quella giornata, in cui aveva respinto l’esercito dei Sanniti e di Telesino, con dei giochi circensi che si ricordarono per sempre, i quali si celebrano ancora sotto il nome di Giochi della Vittoria di Silla.»
(Velleio Patercolo, Storia romana, II, XXVII)
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