IL CASTELLO DI BELIARDE

 


 

Qualche cenno storico

Bresimo. La valle di Bresimo era un antichissimo punto di passaggio, conosciuto e frequentato anche da Reti e Romani, come via di scambio dal Trentino verso l’area della Val Venosta e la Svizzera, attraverso la Val d’Ultimo. Fu dominio fin dall’alto Medioevo della famiglia Altaguardia (ramo dell’antichissima stirpe dei Da Livo), infeudati a metà del ‘200 circa dal Principe Vescovo di Trento del castello omonimo, di Altaguardia appunto, i cui ruderi dominano ancora sulla frazione di Baselga e sull’intera valle.

Furono proprio questi primi Signori, in particolare Nicoló e Arnoldo, a fondare anche l’antichissima chiesa di Baselga e poi rinnovarla nel 1334 in forme gotiche, probabilmente utilizzata come cappella funeraria della famiglia e detennero anche il potere sull’antichissimo castello di Beliarde, posto nella parte alta della frazione di Fontana, il quale aveva possedimenti e domini sulla parte più interna della valle ed è citato per una spartizione proprio con i Livo nel Codice Wanghiano dell’anno 1212. Dopo l’estinzione della linea principale dei Signori di Altaguardia, il ramo della famiglia chiamatosi in seguito Arnoldi Dalla Torre ottiene il castel Beliarde, mentre il dominio sulla Valle di Bresimo passa ai conti Thun nel 1407, per via dell’imparentamento con gli stessi signori locali, in quanto Lola Thun sorella di Simone (il primo infeudato nuovamente dal Vescovo nel 1407) aveva sposato Sanguerra D’Altaguardia nel 1373, il quale a sua volta era fratello dell’ultimo Signore del castello, Mandele.

I Thun arricchirono e ingrandirono ulteriormente il castello, nonché la chiesa di Baselga, dotandola di preziose suppellettili e arredi, fra cui il prezioso “Altare dei Conti” in puro stile gotico/rinascimentale e commissionarono un ciclo di affreschi, eseguito attorno al 1539/40 ed ispirato alla ‘Kleine Passion’ di Albrecht Durer, che va ad adornare le pareti interne della navata unica della chiesa e ricopre degli affreschi di epoca precedente. Ai primi del ‘700 il castello, in parte in rovina, fu abbandonato, quindi abitato e governato da dei capitani fino ai primi dell’ ‘800, momento in cui subí l’abbandono definitivo e poi la vendita al Comune di Bresimo a metà del secolo e quindi il recente restauro, che ne ha restituito i resti e il sito privilegiato per la vista e il paesaggio alla comunità.

Descrizione

Bresimo. Piccola comunità di montagna di antiche origini, presenta un’economia ancora prevalentemente rurale. Si tratta di un “comune sparso” con sede comunale nella località di Fontana Nuova, abitata dalla maggioranza dei bresimani, che mostrano un indice di vecchiaia particolarmente elevato; solo una piccola percentuale della comunità risiede nell’aggregato urbano elementare di Baselga e in poche case sparse. Il territorio, che si sviluppa lungo il corso del torrente Barnès, presenta un irregolare profilo geometrico, con variazioni altimetriche molto accentuate, che si spingono fino ai 2.701 metri di quota. L’abitato è di aspetto moderno, essendo stato quasi interamente ricostruito dopo un rovinoso incendio nel 1954. Sorge tra boschi di conifere, addossato alle pareti dei monti, degradando dolcemente verso valle.