MAMMA LUCIA

 
27 AGOSTO 1982: 39 ANNI FA CI LASCIAVA MAMMA LUCIA!
Nel settembre del 1943 c’è lo sbarco degli Alleati a Salerno, (Operazione Avalanche) . Sulle alture di Cava de’ Tirreni (SA) si combatte aspramente, i soldati cadono a centinaia, sono tedeschi ed americani, tanti corpi rimangono dissepolti nella terra e nella sabbia, ma nessuno se ne occupa.
Lucia Apicella, mia illustre concittadina, era un’umile contadina cavese, ma seppe essere protagonista di una storia a dir poco incredibile, ma poco conosciuta. Io me la ricordo nitidamente, quando eravamo bambini aveva sempre una carezza ed una caramella in tasca per noi, accompagnate sempre dall'immancabile: "bell' i mamm'" (bello di mamma).
Un giorno mentre era intenta a lavorare nei campi, Lucia vede dei bambini giocare a calcio con un teschio di uno dei soldati caduti, riemerso dalla sabbia, e ne rimane sconvolta. La notte ebbe anche in sogno la visione di otto soldati morti che l’imploravano di restituirli alle loro madri; da quel momento sentì il dovere cristiano di dare una degna sepoltura a tutti i soldati. Provò a chiedere aiuto alle autorità, ma al comando alleato le rispondono di no, non è di loro competenza. Allora Lucia va dal sindaco di Cava de' Tirreni che le dice: ”va bene, ti metto a disposizione due becchini per prendere i resti ed uno spazio dove deporli”.
Poi i becchini, arrivati al dunque, si tirano indietro: troppo pericoloso, ci sono le mine.
Arrivata a quel punto, Lucia prende una decisione; aiutata solo da una nipote, si mette lei a ritrovare i resti di tutti i soldati morti in battaglia e lì abbandonati; li rimette insieme, li ricompone e le spoglie, a sue spese, venivano deposte in cassettine di zinco e trasportate nella chiesa più antica del Borgo Scacciaventi di Cava de’ Tirreni dove si recava ogni giorno a pregare. Per più di trent’anni, Lucia andrà poi ogni mattina a pregare per quei figli che non poté restituire alle loro madri, perché non identificati, e pertanto lì rimasti seppelliti. Tutti adottati da lei, la madre di chi era caduto e nessuno poteva riprendersi.
Ne raccolse centinaia a Cava, e poi dopo proseguì in giro per la Provincia senza sosta, arrivando fino alla Piana del Sele distante più di 60 km, dove ci erano stati violenti combattimenti e tanti morti; partiva all’alba in treno e ritornava al tramonto. Ci mette anni a raccoglierli tutti, alla fine furono più di 700 i corpi da lei ritrovati e ricomposti, tra di loro c’è anche gente che fucile in mano aveva occupato la sua terra. Ma a lei non importa, erano ragazzi. “Song' tutt' figl 'e mamma”(sono tutti figli di una mamma) era la semplice, ma lapidaria risposta di quella donna umile e forte a chi le chiedeva il perché stesse facendo tutto questo, rischiando la vita per via degli ordigni inesplosi e sprecando tempo e denaro. La sua storia fece il giro del mondo, era la donna che si era caricata il dolore di tutte le madri del mondo che avevano perso un figlio in guerra. I giornali e le televisioni ne parlarono, soprattutto in Germania dove la sua figura è ancora oggi molto amata. Nel 1951 a Mamma Lucia e suo marito venne organizzato un viaggio in Germania dagli stessi tedeschi per ringraziarla per l’immane opera compiuta dalla donna, fu ricevuta con gran calore e fu acclamata da tutti. Dal Presidente della Repubblica Federale Tedesca, Theodor Heuss, le fu conferita la Gran Croce dell’Ordine al Merito.
Durante questo viaggio Lucia fece visita a diverse famiglie alle quali la donna aveva riportato i resti dei loro cari. Radio Stoccarda dirà in quella occasione: “un popolo che ha dato i natali ad una donna come Mamma Lucia merita tutto il nostro amore, tutta la nostra gratitudine, tutto l’amore di cui siamo capaci”. Da allora, per i tedeschi Lucia diventa "Mama Luzia" o "Mutter der Toten", la madre dei morti.
Le venne anche concessa una pensione dalla Germania che Mamma Lucia declinò perché lei riteneva la sua opera una “opera d’amore” e come tale non doveva essere violata da un tornaconto economico.
Mamma Lucia andò in visita da Papa Pio XII che, nel '51 ne approvò l'opera definendola cristiana e caritatevole. Nel 1962 anche papa Giovanni XXIII la riceverà in udienza privata. In Italia ricevette la Commenda dell'Ordine al merito della Repubblica Italiana dall’allora Presidente della Repubblica Giovanni Gronchi, e la Medaglia d’oro al Merito Civile dal Presidente Sandro Pertini. Quest’ultimo, quando Mamma Lucia morì il 27 agosto del 1982 all’età di 94 anni, la ricordò con un messaggio toccante inviato al sindaco di Cava de’ Tirreni: “La scomparsa di mamma Lucia colpisce dolorosamente quanti riconoscono nell’amore e nella solidarietà, valori fondamentali per l’edificazione dell’uomo”.
I funerali furono pubblici e vi parteciparono migliaia di persone. Nessuno dimenticherà il suo amore per il prossimo e la sua celebre frase con cui chiudeva ogni conversazione: "Pace per tutto il mondo e mai più guerre."
27 AGOSTO 1982: 39 ANNI FA CI LASCIAVA MAMMA LUCIA!
Nel settembre del 1943 c’è lo sbarco degli Alleati a Salerno, (Operazione Avalanche) . Sulle alture di Cava de’ Tirreni (SA) si combatte aspramente, i soldati cadono a centinaia, sono tedeschi ed americani, tanti corpi rimangono dissepolti nella terra e nella sabbia, ma nessuno se ne occupa.
Lucia Apicella, mia illustre concittadina, era un’umile contadina cavese, ma seppe essere protagonista di una storia a dir poco incredibile, ma poco conosciuta. Io me la ricordo nitidamente, quando eravamo bambini aveva sempre una carezza ed una caramella in tasca per noi, accompagnate sempre dall'immancabile: "bell' i mamm'" (bello di mamma).
Un giorno mentre era intenta a lavorare nei campi, Lucia vede dei bambini giocare a calcio con un teschio di uno dei soldati caduti, riemerso dalla sabbia, e ne rimane sconvolta. La notte ebbe anche in sogno la visione di otto soldati morti che l’imploravano di restituirli alle loro madri; da quel momento sentì il dovere cristiano di dare una degna sepoltura a tutti i soldati. Provò a chiedere aiuto alle autorità, ma al comando alleato le rispondono di no, non è di loro competenza. Allora Lucia va dal sindaco di Cava de' Tirreni che le dice: ”va bene, ti metto a disposizione due becchini per prendere i resti ed uno spazio dove deporli”.
Poi i becchini, arrivati al dunque, si tirano indietro: troppo pericoloso, ci sono le mine.
Arrivata a quel punto, Lucia prende una decisione; aiutata solo da una nipote, si mette lei a ritrovare i resti di tutti i soldati morti in battaglia e lì abbandonati; li rimette insieme, li ricompone e le spoglie, a sue spese, venivano deposte in cassettine di zinco e trasportate nella chiesa più antica del Borgo Scacciaventi di Cava de’ Tirreni dove si recava ogni giorno a pregare. Per più di trent’anni, Lucia andrà poi ogni mattina a pregare per quei figli che non poté restituire alle loro madri, perché non identificati, e pertanto lì rimasti seppelliti. Tutti adottati da lei, la madre di chi era caduto e nessuno poteva riprendersi.
Ne raccolse centinaia a Cava, e poi dopo proseguì in giro per la Provincia senza sosta, arrivando fino alla Piana del Sele distante più di 60 km, dove ci erano stati violenti combattimenti e tanti morti; partiva all’alba in treno e ritornava al tramonto. Ci mette anni a raccoglierli tutti, alla fine furono più di 700 i corpi da lei ritrovati e ricomposti, tra di loro c’è anche gente che fucile in mano aveva occupato la sua terra. Ma a lei non importa, erano ragazzi. “Song' tutt' figl 'e mamma”(sono tutti figli di una mamma) era la semplice, ma lapidaria risposta di quella donna umile e forte a chi le chiedeva il perché stesse facendo tutto questo, rischiando la vita per via degli ordigni inesplosi e sprecando tempo e denaro. La sua storia fece il giro del mondo, era la donna che si era caricata il dolore di tutte le madri del mondo che avevano perso un figlio in guerra. I giornali e le televisioni ne parlarono, soprattutto in Germania dove la sua figura è ancora oggi molto amata. Nel 1951 a Mamma Lucia e suo marito venne organizzato un viaggio in Germania dagli stessi tedeschi per ringraziarla per l’immane opera compiuta dalla donna, fu ricevuta con gran calore e fu acclamata da tutti. Dal Presidente della Repubblica Federale Tedesca, Theodor Heuss, le fu conferita la Gran Croce dell’Ordine al Merito.
Durante questo viaggio Lucia fece visita a diverse famiglie alle quali la donna aveva riportato i resti dei loro cari. Radio Stoccarda dirà in quella occasione: “un popolo che ha dato i natali ad una donna come Mamma Lucia merita tutto il nostro amore, tutta la nostra gratitudine, tutto l’amore di cui siamo capaci”. Da allora, per i tedeschi Lucia diventa "Mama Luzia" o "Mutter der Toten", la madre dei morti.
Le venne anche concessa una pensione dalla Germania che Mamma Lucia declinò perché lei riteneva la sua opera una “opera d’amore” e come tale non doveva essere violata da un tornaconto economico.
Mamma Lucia andò in visita da Papa Pio XII che, nel '51 ne approvò l'opera definendola cristiana e caritatevole. Nel 1962 anche papa Giovanni XXIII la riceverà in udienza privata. In Italia ricevette la Commenda dell'Ordine al merito della Repubblica Italiana dall’allora Presidente della Repubblica Giovanni Gronchi, e la Medaglia d’oro al Merito Civile dal Presidente Sandro Pertini. Quest’ultimo, quando Mamma Lucia morì il 27 agosto del 1982 all’età di 94 anni, la ricordò con un messaggio toccante inviato al sindaco di Cava de’ Tirreni: “La scomparsa di mamma Lucia colpisce dolorosamente quanti riconoscono nell’amore e nella solidarietà, valori fondamentali per l’edificazione dell’uomo”.
I funerali furono pubblici e vi parteciparono migliaia di persone. Nessuno dimenticherà il suo amore per il prossimo e la sua celebre frase con cui chiudeva ogni conversazione: "Pace per tutto il mondo e mai più guerre."