LA PICCOLA GRANDE " STREGA "

 
LA PICCOLA GRANDE “STREGA”
Non giudicare mai una donna dalla sua statura. Soprattutto se è una “Strega”. Dicono che il più grande pilota donna da caccia della storia, Lidya Litvyak, fosse piuttosto minuta. E Polina Gelman non era affatto più alta. Eppure proprio lei è una delle più grandi eroine delle "Streghe della Notte", giovanissime aviatrici volontarie che volavano nelle tenebre più fitte, eseguendo incursioni audaci contro gli invasori tedeschi durante la seconda guerra mondiale.
Polina Vladimirovna Gelman è nata il 24 ottobre 1919, da una famiglia ebrea della classe operaia, mentre i Bianchi zaristi stavano bombardando la sua città, Berdychiv, nella regione di Zithomir, in Ukraina. Suo padre è stato ucciso durante la guerra civile russa quando lei aveva appena cinque mesi. La madre di Polina si trasferì, allora, a Gomel, in Bielorussia. Polina stava studiando storia, al terzo anno, all'Università di Mosca, quando i tedeschi invasero il suo Paese. Polina si offrì volontaria, ma fu respinta più volte a causa della sua bassa statura. Alla fine, venne arruolata nel 122° Gruppo Aereo di Marina Raskova. Polina voleva diventare un pilota, ma la sua altezza era insufficiente e con i piedi non riusciva a raggiungere i pedali, né a vedere l'orizzonte. Grazie alla sua persistenza, però, alla fine, Marina Raskova l'assegnò al gruppo Navigatori. Ma per svolgere il suo lavoro da navigatore, Polina doveva mettere diversi cuscini sul sedile.
Polina svolse le sue prime sortite nella sua nativa Ukraina, nei Campi Carboniferi del Donetsk, lungo il fiume Mius. E presto mostrò di essere un’aviatrice senza paura e molto capace. Una notte, con il pilota Dusya Nosal, attaccarono un proiettore antiaereo vicino a Mozdok, nel Caucaso, lungo il fiume Terek. Sfidando il fuoco nemico, riuscirono a distruggerlo, ma gli altri proiettori le strinsero nella loro rete mentre il fuoco antiaereo tedesco crivellava il loro aereo al punto che ci volle un giorno intero per sistemarlo. Quando la sua amica d'infanzia Galina Dokhutovich fu uccisa da un caccia notturno tedesco, Polina rimase così scioccata che il comandante la sospese dai voli, ma lei insistette per tornare in aria per vendicare la "sua" Galya.
La Gelman ha completato 860 missioni durante la guerra, volando in media 6-8 volte, a notte. Subito dopo la fine della guerra, il 15 maggio 1945, fu insignita del titolo di Eroe dell'Unione Sovietica. Si è laureata presso l'Istituto militare di lingue straniere nel 1951, lavorando come traduttrice. Si ritirò dal servizio attivo nel 1957 con il grado di maggiore. Nel 1959 divenne docente civile presso l'Istituto di Scienze Sociali insegnando economia politica fino al suo ritiro nel 1990. Gelman raggiunse il grado di tenente colonnello nelle riserve. Membro del Partito Comunista dell'Unione Sovietica dal 1942, fu anche inviata come consulente e traduttrice a Cuba dopo la rivoluzione di Castro. Polina Gelman ha pubblicato un libro di memorie dei suoi anni come "Strega della Notte" a Mosca nel 1982. È morta nella capitale dell'Unione Sovietica il 25 novembre 2005. E’ sepolta nel Cimitero di Novodevichy, che, in epoca sovietica, era secondo per prestigio solo alla Necropoli delle mura del Cremlino.
Durante il suo servizio, ha accumulato una serie di prestigiosi riconoscimenti, come la Stella d'oro dell'Unione Sovietica, l'Ordine di Lenin, due Ordini della Bandiera Rossa, due Ordini della Grande Guerra Patriottica, due Ordini della Stella Rossa, e molte medaglie ("Per il merito di battaglia", "Per la difesa del Caucaso", "Per la vittoria sulla Germania nella Grande Guerra Patriottica 1941-1945" ecc.)
(Dal libro “Le Streghe della Notte” di Gian Piero Milanetti)