IRENA SENDLER

 
IRENA SENDLER: LA DONNA CHE SALVÓ DA MORTE CERTA 2500 BAMBINI EBREI
Irena Sendler nacque nella periferia di Varsavia nel 1910. Era figlia di un medico cattolico e socialista che, cosa rara in un periodo di già fortissimo antisemitismo, non guardava il cognome dei suoi pazienti. Quando suo padre morì, Irena aveva appena sette anni, e la comunità ebraica decise di pagarle gli studi per sdebitarsi.
Questo legame che la univa con gli ebrei di Varsavia non venne mai meno, e durante gli anni trenta la giovane si oppose strenuamente alle prime misure discriminatorie decise dal governo polacco. Quando l'esercito tedesco invase e occupò la Polonia, Irena, ormai diventata assistente sociale, entrò nella resistenza polacca, aderendo alla Zegota, un movimento clandestino che cercava di aiutare gli ebrei a fuggire dalle persecuzioni. Grazie al suo lavoro di dipendente dei servizi sociali ottenne un permesso speciale che le permetteva di entrare nel tristemente celebre ghetto in cui la comunità ebraica era stata confinata. Irena, cosciente della sorte a cui sarebbero andati incontro gli ebrei del ghetto, dopo essersi procurata migliaia di documenti falsi, cominciò a far fuggire centinaia di bambini. Nascosti in cassette di legno e sacchi di iuta, i piccoli, a volte anche di pochi mesi, erano trasportati all'esterno con mezzi di fortuna e venivano affidati a famiglie cattoliche o a enti religiosi che li ospitavano clandestinamente. I bambini venivano forniti di nuove identità e i loro veri nomi erano scritti su dei fogli di carta seppelliti sotto terra all'interno di barattoli vuoti. Irena aveva perfino addestrato il proprio cane ad abbaiare nel momento in cui i mezzi su cui spostava i bambini attraversavano i posti di blocco tedeschi, così da nascondere gli eventuali pianti dei più piccoli.
Nell'ottobre del 1943 Irena fu catturata dalla Gestapo, che da tempo le teneva gli occhi addosso. Sottoposta a violenze indicibili - basti pensare che le vennero fratturate le gambe e rimase inferma per il resto della sua vita - non confessò nulla. Quando stava per essere giustiziata, i membri della Zegota riuscirono a corrompere alcuni soldati e a farla evadere. Visse clandestinamente fino alla fine del conflitto, ma continuò incessantemente la sua opera di salvataggio.
Si calcola che Irena Sendler abbia salvato la vita a 2500 bambini. Purtroppo molti di loro non poterono tornare dalle proprie famiglie, sterminate durante l'Olocausto.
A lungo la storia di Irena Sendler fu dimenticata, e solo alla fine degli anni novanta le sue azioni divennero di dominio pubblico.
Candidata al premio Nobel per la pace, le fu preferito Al Gore.
Morì all'età di 98 anni il 12 maggio 2008. Fino all'ultimo giorno disse che il suo unico rimpianto era quello di non essere riuscita a salvare più vite innocenti.
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