IL CASTELLO DI ALTAGUARDIA
Le prime fonti scritte relative al Castello di Altaguardia risalgono al 1272, epoca in cui è abitato dai signori Altavarda di Livo.
Sorge sul monte Pin, tra i paesi di Bevia e Baselga, nella valle di Brésimo, laterale della Valle di Non, situato a 1.280 m di quota si trova nella posizione più alta rispetto agli altri castelli di tutto il Trentino.
Il luogo strategico assicurava il controllo della viabilità d’alta quota verso l’Alto Adige, attraverso la Val d’Ultimo e la Valle di Rabbi; i ritrovamenti archeologici suggeriscono una frequentazione del luogo già in epoca romana o addirittura dall’età del Ferro.
Il castello medievale viene fondato probabilmente nel XII secolo dai Livo, e la sua funzione di roccaforte e vedetta è confermata dal nome del castello: Altaguardia deriva da alta warda ossia guardia alta, elevata.
Rimane di proprietà dei Livo fino al 1407, quando passa alla famiglia dei Tono (poi Tuhn). Poco tempo dopo il castello vien assediato e distrutto dai valligiani che avevano aderito all’insurrezione guidata da Rodolfo Belenzani contro lo strapotere vescovile. Dei molti castelli distrutti soltanto quello di Altaguardia viene ricostruito, più solido e funzionale di prima. La nuova struttura diviene espressione della potenza e del controllo sul territorio da parte della famiglia Thun, sebbene essa non vi risiedette mai stabilmente ma soltanto per brevi periodi e in casi eccezionali (villeggiatura estiva, pestilenze).
Nel XVII secolo, dopo un incendio devastante, il castello viene solo parzialmente ricostruito; abbandonato nel secolo successivo, alla fine del XIX secolo i Thun lo vendono al comune di Brésimo.
Il castello, interessato nel corso dei secoli da tre principali interventi edilizi, era molto sviluppato in altezza, con mura esterne interrotte da torrette quadrangolari. I resti murari testimoniano che il complesso originale si articolava attorno al mastio centrale a pianta quadrata. L’estensione era notevole e la difesa era garantita, nei punti più delicati, da tre cortine murarie parallele.
Attualmente il castello è allo stato di rudere.
info da web
IL CASTELLO DI ALTAGUARDIA
5 Agosto 2016 by Piccola Heidi
Il Castello di Altaguardia è il più alto dei castelli trentini con i suoi 1280 m di altezza e per questo offre al visitatore un suggestivo e bellissimo panorama sulla parte nord della Val di Non.
Il castello, riscoperto da poco, è stato restaurato ed è raggiungibile percorrendo un comodo sentiero che ha inizio presso il Rio Castello sulla strada verso Bresimo. Il tempo di percorrenza è di 45 minuti.
Il castello di Altaguardia deve il suo nome alla sua funzione di controllo sul fondovalle, essendo posizionato strategicamente sulla costa del “Monte Pin”. Il castello medievale venne costruito sulle rovine di un castelliere preistorico, divenuto poi torre di avvistamento romana. Inizialmente apparteneva alla famiglia Livo, ma ben presto passò ai Thun, che lo tennero più come simbolo di prestigio che vera e propria residenza. Dopo numerosi incendi e rivolte contadine, il castello venne abbandonato a partire dal XVIII secolo e cadde in degrado.
O anni recenti i ruderi del castello sono stati consolidati e resi più accessibili.
Un altro castello più interno alla val di Bresimo, denominato castel Beliarde e risalente forse addirittura al X secolo, anch’esso dal 1200 possesso dei Livo, fu trasformato in una residenza fortificata ed abitato dal ‘400 da un ramo cadetto di notai della famiglia Livo-Altaguardia, derivato da Arnoldo, figlio di Nicoló e nipote dell’ultimo signore Mandele di Altaguardia, e denominatosi in seguito Dalla Torre de Arnoldis, appunto dal nome della fortificazione (la ‘Tor’) e dal nome Arnoldo molto frequente all’inizio nella famiglia. Il complesso è ora ridotto a pochi ruderi, con resti della torre, trasformato dapprima in maso nel corso del ‘900. Una leggenda parla inoltre di una galleria segreta, che univa i due castelli Altaguardia e Beliarde, dove i signori avrebbero accumulato il loro tesoro.
In effetti, anche la comune origine fra gli Altaguardia e gli Zoccolo, signori di un altro castello nel territorio di Livo, sembra confermata dalla somiglianza degli stemmi, con colori uguali, ma nei primi a formare uno scaglione, nei secondi a formare una banda, colori che altresì si ripetono nello stemma Livo, ove il drago è la figura principale, che compare invece come cimiero negli Altaguardia e negli Zoccolo, in quanto rami laterali appunto. Questa figura araldica indicherebbe altresì alta dignità e vicinanza alla famiglia imperiale, come fu per i primi membri della famiglia