IL PATTO RO - BER - TO

 

 

 

IL PATTO RO-BER-TO

 

 

 

IL PATTO TRIPARTITO (27 settembre 1940)

 

Il patto tripartito o trattato tripartito (detto anche "Asse Roma-Berlino-Tokyo") fu un accordo sottoscritto a Berlino il 27 settembre 1940 dal governo del Terzo Reich tedesco, dal Regno d'Italia e dall'Impero giapponese al fine di riconoscere le aree di influenza in Europa e Asia. In Italia esso fu subito battezzato "Roberto", acronimo di Roma-Berlino-Tokyo. Ufficiosamente, secondo il trattato, queste tre potenze si legittimavano il diritto di potenza "guida", ciascuna in una propria area: L'Europa per la Germania, il Mediterraneo per l'Italia, l'Estremo Oriente per il Giappone.

 

Il patto recita:

 

«I Governi dell'Italia, della Germania e del Giappone, considerando come condizione pregiudiziale per una pace duratura il fatto che tutte le nazioni del mondo debbano avere il posto che a ciascuna spetta, hanno deciso di sostenersi e di cooperare l'uno con l'altro nell'azione che rispettivamente svolgono nella più grande Asia orientale e nella regione d'Europa, ove è loro principale scopo quello di stabilire e di mantenere un nuovo ordine di cose inteso a promuovere la reciproca prosperità e il benessere dei popoli interessati.» «È inoltre desiderio dei tre Governi di estendere tale cooperazione a quelle nazioni, in altre sfere del mondo, che siano disposte ad adoperarsi, seguendo direttive simili alle loro, affinché possano così essere realizzate le aspirazioni fondamentali per una pace mondiale.»

 

«In conformità a ciò i Governi d'Italia, della Germania e del Giappone hanno concordato quanto segue:

 

Art. 1. Il Giappone riconosce e rispetta il compito direttivo dell'Italia e della Germania per lo stabilimento di un nuovo ordine in Europa.

 

Art. 2. L'Italia e la Germania riconoscono e rispettano il compito direttivo del Giappone nello stabilimento di un nuovo ordine nella più grande Asia orientale.

 

Art. 3. Germania, Italia e Giappone concordano di collaborare insieme ed unire i loro sforzi secondo le linee suddette. Esse inoltre si impegnano ad aiutarsi vicendevolmente con tutti i mezzi politici, economici e militari di cui dispongono qualora una delle tre Nazioni firmatarie di questo accordo venisse attaccata da una potenza attualmente non coinvolta nella guerra in Europa o nel conflitto Cino-Giapponese.

 

Art. 4. Allo scopo di rendere operativo questo Patto, commissioni tecniche congiunte, i cui membri verranno nominati dai rispettivi Governi di Germania, Italia e Giappone, si riuniranno al più presto.

 

Art. 5. Germania, Italia e Giappone congiuntamente dichiarano che i termini del presente accordo non influenzeranno in alcun modo le relazioni politiche attualmente esistenti tra ciascuna delle tre potenze firmatarie e la Russia Sovietica.[2]

 

Art. 6. Il presente Patto, dopo la sua firma, entrerà in vigore con effetto immediato e avrà la durata di 10 anni a partire dalla data in cui verrà sottoscritto. Prima della scadenza di tale termine, le parti contraenti si incontreranno per negoziarne il rinnovo.

 

In fede, i sottoscritti regolarmente autorizzati dai loro rispettivi governi, hanno firmato questo patto e hanno apposto qui le loro firme.

 

Fatto in triplice copia a Berlino, il 27º giorno di settembre 1940, 19º anno dell'era fascista, corrispondente al 27º giorno del 9º mese del 15º anno dello Showa (il regno dell'Imperatore Hirohito).»

 

Firmatari

 

Il patto fu firmato dai rappresentanti del Terzo Reich (Joachim von Ribbentrop), dell'Impero giapponese (ambasciatore giapponese in Germania Saburō Kurusu) e del Regno d'Italia (ministro degli esteri Galeazzo Ciano).

 

Nei mesi seguenti il patto fu anche sottoscritto da:

 

Regno di Ungheria (Pál Teleki), il 20 novembre 1940;

Regno di Romania (Ion Antonescu) il 23 novembre 1940 ;

Repubblica Slovacca (Vojtech Tuka) il 24 novembre 1940 ;

Regno di Bulgaria (Bogdan Filov) il 1º marzo 1941;

REGNO DI JUGOSLAVIA (Dragiša Cvetković) il 25 marzo 1941;

Stato Indipendente di Croazia (Ante Pavelić) il 15 giugno 1941.