I rapporti omosessuali maschili erano comuni nella Firenze tardomedievale, e quasi sempre si svolgevano tra un giovane adulto che assumeva un ruolo sessualmente attivo e un adolescente che assumeva un ruolo passivo. Questo fenomeno era così famoso che in Germania venne coniato il verbo “florenzen” per dire “sodomizzare”, mentre in Francia si parlava apertamente di “vizio fiorentino”.
Nella mentalità cristiana tali rapporti erano considerati contro natura e i predicatori incolpavano la sodomia di causare un inevitabile crollo demografico, perché da quel “vizio nefando” non potevano nascere figli. Il frate Bernardino da Siena pensava addirittura che fosse meglio morire che diventare sodomiti, e in un discorso pubblico a Firenze espresse tutto il proprio disprezzo: «Quando udite ricordare parole di sodomia, ogni e catuno isputi in terra e spurghisi bene. Poi non si vogliono ammendare in altra forma, almeno s'ammenderanno che sarà fatto beffa di loro. Sputate forte! L'acqua del vostro sputo, forse, ispegnerà el loro fuoco». A quel punto il frate sputò per terra e la folla fece lo stesso, tanto che a un uomo presente parve di udire «un tuono».
Le crescenti critiche portarono all'istituzione nel 1432 degli “Ufficiali di Notte”, una magistratura formata da 6 cittadini eletti annualmente per identificare e punire i sodomiti di Firenze. Le pene potevano variare, ma solitamente si trattava di multe che diventavano più costose per i recidivi.
Nei 70 anni in cui rimasero attivi, gli Ufficiali di Notte investigarono circa 17.000 uomini (molti per denunce anonime) e ne condannarono oltre 2400. Questi numeri impressionanti tuttavia divennero motivo di imbarazzo per i fiorentini, perché testimoniavano quanto fosse diffusa la sodomia all'interno della città. Fu così che nel 1502, per migliorare l'immagine pubblica di Firenze, gli Ufficiali di Notte vennero definitivamente aboliti.