L' incendio di Livo

 

 

 

11. 12. 1880

 

Briciole di storia

di

Bruno Agosti

 

 

Era l’ 11 dicembre 1880, quando nell’ abitato di Livo scoppiò un violentissimo incendio che devastò il paese nella zona detta Villa. A raccontarlo e trasmetterlo fino ai nostri giorni, è il nostro illustre concittadino e scrittore, don Luigi Conter dei “ Bettini “, che nel suo libro FATTI STORICI DI LIVO , così racconta quell’ episodio.

 

< L’ incendio scoppiava nel palazzo dei cavalieri de Stanchina per causa accidentale, si bruciava il palazzo, ma restava illesa la casa così detta del benefizio. Pareva che tutto fosse finito, quando un vento fortissimo, trasportava uno stizzo all’ estremità della villa, verso Cagnò. In un momento, tutto quel gruppo di case si cambiò in una fornace da cui si alzavano altissime le fiamme ed i globi nerastri di fumo che destavano orrore.

Era impossibile domarlo, si fecero grandi sforzi per salvare il resto del paese.

Il vento era così impetuoso, da trasportare i carboni accesi fino a Varollo. E caso singolarissimo, ho veduto un salice, assai grosso e tardato, che ardeva alla distanza di circa 200 metri. Un carbone acceso era caduto nelle fessure e gli aveva appiccato il fuoco.

Le case furono restaurate ben presto ed apparvero più belle di prima. >

 

Don Conter, descrive così l’ impeto del fuoco devastatore, che l’ 11 dicembre del 1888 divorò l’ abitato di Livo, voglio ricordare che allora l’ economia del paese s fondava quasi esclusivamente sull’ agricoltura, e che ogni famiglia era proprietaria di una stalla annessa all’ abitazione, con due o più mucche dentro, di un fienile che conteneva l’ alimentazione per le bestie e la paglia del grano che era stato trebbiato, quindi facile esca per il fuoco che si propagò per l’ intero paese mangiandolo poco a poco.

Don Luigi, si sofferma anche sull’ importanza vitale dell’ acqua, e lo sforzo economico, gravoso per la Comunità di allora , di munirsi di acquedotti di acqua di sorgente pura per uso domestico ed animale e per poter affrontare con efficacia la piaga degli incendi che allora era frequente.

Come sempre, quando si fanno delle opere pubbliche, ci si deve confrontare con diverse scuole di pensiero e diversi modi di applicazione, c’ era chi voleva le tubazioni in ferro e chi in terracotta, alla fine prevalse la terracotta ed il costo finale per il Comune fu’ di 40.000- Corone.

Per quel tempo, fu una spesa colossale che indebitò il Comune per anni, però da allora la nostra gente poté disporre dell’ acqua pura e genuina della val dei Rivi che si trova di fronte all’ abitato di Rumo, l’ opera fù terminata nel 1889, proprio un anno dopo il grande incendio di Livo.

In sintonia con don Luigi Conter, che mette in risalto la differenza di come si affrontavano gli incendi al tempo dei suoi ricordi, in modo non organizzato e con mezzi di fortuna, fino all’ istituzione dei Corpi dei Vigili del fuoco volontari, fin dagli ultimi anni dell’ 800, ( Quello di Livo fu fondato nel 1899 ) , dei quali si dotarono tutti i comuni del Tirolo, l’ attuale Trentino. Questo tipo di volontariato, che non è un associazione, ma che è un istituzione, si basa esclusivamente su persone volontarie che accettano di regalare una parte della loro vita alla Comunità di appartenenza, e si badi bene che non si tratta di solo tempo, di sola fatica, ma è vissuta dai componenti i Corpi dei VV.FF come una vera e propria missione al servizio della Comunità, con tutti i derivati che si possono intuire anche a livello familiare.

E’ un “ amore “ in più, che non tradisce, ma che genera altre forze nuove che sono i figli, i nipoti dei Vigili del fuoco che poi entrano a far parte del Corpo, prima come Allievi e poi come effettivi, una tradizione che ha preso inizio dal grande incendio di Livo dell’ 11 dicembre 1888 e che , da allora non si è mai interrotta.

Negli anni successivi al grande incendio, la gente di Livo ha voluto ricordare ai posteri quella tragedia e chiedere a Dio di esserne preservati in futuro, con un bel crocifisso che si trova al lato ovest della piazza principale del paese, alla sua base si legge :

 

NOSRTO GESU’

CUSTODE SUPREMO

CRISTIANE FAMIGLIE

SALVACI DAL FUOCO

DEVASTATORE.

11.12. 1880

LIVO

 

 

 

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