TILT – GAME OVER

 

tra i numerosi simboli della riaquistata libertà importati dagli Stati Uniti nel dopo guerra c’ erano i giochi dapprima eleettrici e poi elettronici che avevano invaso i bar ed i locali riservati ai ragazzi della scuola media e superiore. Tra quelli che ebbero maggior diffusione e maggior successo di pubblico c’ era il FLIPPER che ora vado a descrivere. Il flipper era un apparecchio elettrico a contatti dalla forma di una sedia allungata sulle gambe dallo schienale dritto a 90 ° a dal sedile allungato e leggermente inclinato di poche gradi in avanti era montato ad un altezza di circa un metro su quattro gambe in acciaio che lo alzavano da terra, avevano tutti in comune due pulsanti alla base che azionavano due leve poste in basso in un passaggio obbligato e servivano per mantenere in gioco una pallina di acciaio che veniva respinta verso l’ alto dalle due leve, insomma come un portiere nel gioco del calcio o dell’ hokei. Il gioco consisteva nel mantenere la palla dentro un labirinto di vie e viuzze costellato di funghi e corridoi con deigli ostacoli che si aprivano al passaggio della pallina e determinavano il punteggio finale del gioco. Il tema dei giochi dei flipper era il più svariato e fantasioso ma si svolgeva sempre alla stessa maniera: prima operazione indispensabile che ti indicava il display era “ insert coin “ e bisognava mettere una moneta da cento lire poi il gioco iniziava e la infernale macchinetta ti metteva a disposizione cinque palline sul lato destro in una canaletta e per metterle in gioco bisognava tirare mediante un grosso bottone una molla che spingeva di brutto la pallina verso l’ alto ed iniziava a scendere urtando nei vari ostacoli e dandoti dei punteggi, quando si avvicinava al canale di uscita bisognava essere pronti ed abili con i pulsanti a far scattare le leve che la rimettevano in gioco che proseguiva fino all’ esaurimento di tutte le palline luccicanti. La bravura e l’ esperienza del giocatore consistevano anche e sopratutto nel muovere la macchinetta per direzionare la pallina senza che questa andasse in “ tilt “ che era la parola maledetta che ti appariva quando muovevi troppo il flipper e la partita si interrompeva di brutto togliendoti i punti e le cento lire ed appariva la grande scritta sullo schermo “ game over “ avevi perso, il gioco era finito. Bisogna ammettere e dare lode al flipper perché era un gioco che non ha mai creato ludopatia nei giocatori e che in caso di vittoria guadagnavi una nuova partita da giocare ed in caso di tilt ti si interrompeva il gioco ma in entrambe i casi spendevi sempre cento lire. Oggi ci sono dei giochi diabolici che ti obbligano ad investire tanto denaro con l’ illusione di grandi vincite che possono cambiarti la vita, ed infatti te la cambiano perché nel 99 per cento dei casi perdi il denaro che hai investito e ti interstardisci nel continuare a giocare finché il gioco non diventa una vera e propria ossessione che degenera in una patologia detta ludopatia che è ormai divenutta una piaga sociale dai costi umani e finanziari notevoli, che hanno costretto la sanità pubblica ad aprire dei Centri di assistenza e disintossicazione da gioco. In molte famiglie dove è presente in uno dei componenti detta patologia si possono verificare degli episodi di violenza per la mancanza di denaro che il giocatore pretende sempre più insistentemente per poter soddisfare la sua fobia del gioco, con la pandemia di COVID 19 il problema si è ulteriormente aggravato fino a divenire una vera e propria emergenza sociale. Noi non siamo un popolo abituato a questi cambiamenti repentini nella società, non siamo in grado di sostenere questo tipo di società all’ americana che dopo averci propinato la gomma, il fast food ed altre diavolerie ci vende l’ illusione di un rapido e facile arricchimento tramite il gioco d’azzardo che ora imperversa anche on line. Benedetto il caro e vecchio flipper. Del flipper ora è rimasto in uso comune nel lessico italiano il termine “ tilt “ usato per descrivere una forma di interruzione improvvisa della normalità di una persona, di una macchina o di un sistema sociale, ed è un termine usato con sempre più frequenza. Segno dei tempi che cambiano velocemente ...