La gendarmeria austriaca a Livo e Preghena

 

 

 

Nel territorio del grande impero Austro - ungarico erano capillarmente presente la gendarmeria con compiti di repressione della criminalità comune, di controllo socio-politico della popolazione, in modo più accentuato nei territori abitati da minoranze linguistiche come era allora il Sud Tirolo e moltissime altre terre con etnie diverse.

Con l’ avvento della Grande guerra vennero affiancato alle forze esistenti anche delle forze di sicurezza con esplicito ruolo di polizia militare che ebbe il compito di controllare capillarmente e far rispettare l’ obbligo della leva dei giovani ritenuti abili dai distretti militari e assicurarsi della loro partenza per il fronte della guerra in corso.

Ebbero poi anche un ruolo determinante nel controllo dei prigionieri Russi che vennero deportati in questi paesi ed affiancati alla popolazione locale come forza lavoro nell’ agricoltura locale e destinati alle famiglie che necessitavano di un supporto di nuove giovani braccia che sostituissero la gioventù locale inviata a combattere sui vari fronti di guerra.

Anche nei piccoli comuni di Livo e di Preghena erano presenti due piccole sedi di gendarmeria austriaca con i ruoli sopra elencati.

A Livo la gendarmeria era alloggiata nella casa situata all’ estremo ovest dell’ abitato che ora porta il numero civico*** ed è abitata dal signor Rodegher Guglielmo ( Willy ) ma che ai tempi della grande guerra era di proprietà del signor Giovanni Battista Zanotelli (Paroloti) ce vi risiedeva con la sua numerosa famiglia al primo piano, mentre al piano superiore era alloggiata la gendarmeria.

La nipote del signor Giovanni Battista Franca Zanotelli ricorda ancora oggi dei particolari che gli vennero narrati dal nonno paterno come il fatto che il nonno avesse invano intercesso presso la gendarmeria affinché il figlio più giovane Augusto potesse essere esonerato dal servizio militare e quindi dalla guerra e dalla prigionia dalla quale era poi ritornato soltanto nel 1920.

La signora Franca ricorda inoltre che nella sua abitazione c’ era una stanza con sbarre ed un imposta di ferro adibita a carcere mandamentale. Le stalle addette alla custodia dei cavalli della gendarmeria e di eventuali altri arrivi di truppa di cavalleria era situato nel palazzo detto della Ghina che disponeva di un ampio locale adibito a stalla a piano terra.

Della sede della gendarmeria di Preghena me ne ha parlato molti anni fa il signor Luigi Gentilini ex guardia boschi di Preghena persona che all’ epoca dela grande guerra era un ragazzo che aveva colto gli aspetti più coloriti dei fatti di allora con gli occhi di un fanciullo, si ricordava di un gendarme che per incutere rispetto e paura quando attraversava l’ abitato di Preghena faceva scorrere il fodero della sciabola sul pavimento della via provocando un tintinnio che incuteva paura, il signor Luigi si ricordava anche dell’ addestramento di militari austriaci verso la zona nord di Preghena dove ora c’è la cava di sabbia con il lancio di bombe a mano, le classiche bombe a forma di martello.

La sede di Preghena era situata accanto alla sede attuale della famiglia Cooperativa sotto i “ponti” adiacenti alla chiesa parrocchiale ora di proprietà di Bruno Sparapani mio coetaneo che mi disse che dietro le inferriate che danno sulla strada c’ erano le celle del carcere.