Il Riccardo da Dovena

 

Arrivava anche lui a piedi dopo essere sceso dalla corriera al bivio di Scanna, saliva la stradina zoppicando notevolmente pervia di un grave difetto ad una gamba, penso congenito, proveniva dal paese di Novena che è una frazione del comune di Castelfondo in alta anuria. Portava con se uno zaino color coloniale dove teneva le poche cose che possedeva e l’ immancabile mazzo di carte da briscola con le quali ci sfidava a giocare contro di lui che si riteneva un asso del gioco. Si chiamava Riccardo non ricordo il cognome, ma per tutti noi era semplicemente Riccardo da Dovena, passava per le case a chiedere l’ elemosina e verso mezzogiorno quando dalle finestre aperte usciva il buon profumo di polenta e crauti o socio, lui bussava alle porte di quelli che era certo poi lo avrebbero fatto rimanere a mangiare assieme a loro. Molte volte lo abbiamo ospitato a pranzo con noi, poi finito di mangiare tirava fuori dallo zaino le carte da gioco e i impegnava in delle lunghe sfide a briscola.

Riccardo veniva soltanto nella bela stagione da primavera alla fine dell’ estate e non passava mai con il cattivo tempo perché faticava molto con la sua gamba storpia e claudicante. Ritornava a Castelfndo sempre con la corriera delle diciassette che andava a prendere al bivio di Scanna, però a volte c’era chi lo ospitava anche a dormire e allora restava in paese per alcuni giorni.

Quando divenne più vecchio, il ritmo dei suoi viaggi si fece sempre meno frequente, fino a che una primavera non si vide tornare in paese ed era passata la notizia che aveva trovato un posto definitivo in una casa di riposo per anziani e da allora non si vide mai più.