Giuseppe Venturini moleta

 

Nel paesino di Livo il suo ricordo è ancora vivo in molte persone di una certa età, si può ammirare inoltre, gelosamente custodita dal titolare della macelleria Zanotelli, la sua mola ancora funzionante e bella da vedere, sulla quale si può ancora leggere anche se sbiadito dal tempo il none del proprietario: Giuseppe Venturini.

Sono arrivato a lui seguendo la richiesta di una sua nipote Ines Venturini che risiede a New York e che un giorno di settembre 2015 mi ha inviato il seguente messaggio se facebook:

 

Catherine Savo. this message is for Lina daughter of Ernesto. My mother is INes Venturini and her parents were from Coltura-Ragoli TN italy. She had an Uncle BEPPI VENTURINI who lived in Val di Non after the War2, his photo is like the one you posted. He became a Knife grinder, Ines is interested of finding his DATE of DEATH, perhaps the church of Val di Non would be helpful----you may write me back on this page. Grazie tanti di INes Venturini SAVO da Solvay stati New York.(21/9/15)

 

Catherine Savo. questo messaggio è per Lina figlia di Ernesto. Mia madre è Ines Venturini e i suoi genitori erano di Coltura-Ragoli TN Italia. Aveva uno zio Beppi VENTURINI che viveva in Val di Non, dopo il War2, la sua foto è simile a quella che hai postato. E 'diventato un arrotino, Ines è interessato di trovare la sua data di morte, forse la chiesa della Val di Non sarebbe utile ---- potete scrivermi in questa pagina. Grazie tanti di Ines Venturini SAVO da Solvay ferr New York. (21/9/15)

 

Ho allora iniziato le mie ricerche tramite il web che, con una dritta che mi ha dato il signor Paolo Comini, mi hanno subito indirizzato presso la macelleria Zanotelli di Livo, dal signor Alfonso attuale proprietario della mola del signor Giuseppe Venturini moleta di Ragoli in val Rendena ed arrivato in val di Non nell’ immediato dopoguerra portando con se la sua arte di saper affilare coltelli e forbici, l’ arte del moleta. La mola viene considerata dal’ attuale proprietario un oggetto di grande valore storico, ma soprattutto un ricordo tangibile del Beppi Venturini e non sarebbe disposto a cederla per tutto l’ oro del mondo.

Lo ricordano molto bene la signora Zanotelli Giuliana ed il signor Filippi Luciano che lo ospitarono nella loro casa dei “peladi” a Scanna dove Giuseppe trascorreva le notti quando tornava dopo il lavoro nella zona di Livo e nei paesi vicini. Venturini aveva altre tre mole sparse tra val di Non e val di Sole, che usava quando frequentava quelle zone con il suo lavoro di arrotino per non doversi portare gli attrezzi da Livo verso distanze molto lunghe.

Giuseppe era un uomo umile ed amante della semplicità, d’ inverno si accontentava di dormire nella stalla di casa Filippi e d’ estate dormiva nel fienile.

Giuseppe era un uomo eccezionale, un abilissimo moleta, basti pensare che riusciva con la mola ad incidere il suo nome sulle lame dei coltelli.

Quando si metteva ad affilare coltelli a Varollo in prossimità della scuola elementare, i ragazzini svitavano la lama della macchinetta per fare la punta alle matite e la portava dal moleta perché le affilasse ma erano molto piccole e faceva molta fatica ad accontentare i piccoli clienti.

Un giorno d’ inverno mentre rincasava il signor Giuseppe venne coinvolto in un grave incidente, venne travolto da una slitta e subì la frattura di una gamba, venne portato nella casa Filippi di Scanna dove la signora Fiorinda Agosti lo curò amorevolmente per l’ intero inverno, sotto la supervisione del medico condotto del tempo che era il Dottor Giovanni Battista Tenaglia, che mise delle stecche alla gamba rotta e facendolo riposare per l’ intero inverno fino alla guarigione vicino alla grande stufa ad olle che scaldava la “stua” di casa. Sulla data, il luogo e le cause della morte le informazioni divergono di molto, preferisco allora chiudere qui questo racconto che ricorda il Beppi Venturini moleta.

 

Un vivo grazie ai signori Comini Paolo, Filippi Luciano, Zanotelli Alfonso e Zanotelli Giuliana per la loro preziosa collaborazione.

 

Aggiungo al racconto la traduzione in lingua inglesa cortesemente fatta dall’ amica Sabrina Pinamonti alla quale và il mio sincero ringraziamento.

 

I traslate in my way as better as possible, my grammar is so poor. Emoticon smile. Bruno Agosti wrote about the story of Beppi Venturini

in the small town of Livo ( val di Non), his memory is still alive in the elderly people.

There is his grindstone in the house of the butcher, Zanotelli Alfonso, and he is very jealous of that. The grindstone still working and looks so good, you can read on it, the name of the owner Giuseppe Venturini.”

Bruno Agosti read the request of Ines Venturini and her daughter Catherine Savo. I met them last July, in Solvay NY, this is a small town where lot of Trentini emigrated in the past centuries. Ines spoke to me about his uncle Beppi so I tried to help them through facebook and this group.

Bruno Agosti started his research and with the help of Paolo Comini, he has directed to the butcher Zanotelli Alfonso.

Giuseppe Venturini, moleta,came from Ragoli-Val Rendena and went in Val di Non after the WWII, bringing with him the art of Moleta (knife and schissors sharpener).

The current owner of the mola ( grindstone) says that this object has a high value and can’t sell or give to anybody for all the gold of the world.

Luciano Filippi and Giuliana Zanotelli remember very well Bepi because they hosted him in their home, the house of the “peladi” (nickname: without hair). This house is in Scanna-Livo, Bepi slept in this house when he came back after the job, from the neighbouring countries.

Bepi had other 3 grindstone in Val di Non e val di Sole, he used over there because was difficult to transport it on the long distance.

He was a humble man and loved the simplicity; in the winter he liked to sleep in the stable and in the summer in the barn

Bepi was a wonderful man and a skilled moleta so skilled that he could write his name on the knife’s blade, when he was working near the school, the children wanted to sharpen their pencil-sharpener and Bepi was in difficult to make it because the blade was very small.

On a winter day when Bepi was going back at home had a terrible accident: a sledge crashed him and he had a leg-fracture. So he lived all that winter in Filippi’s Home, where a lady, Fiorinda Agosti gave him loving cures and cares with the monitoring of the family doctor Giovanni Battista Tenaglia: Bepi had to stay fixed so he spent all the winter near the “tiles-stove” until his healing.

About the date, the place and the reason of his death there are lot of different information, so Bruno Agosti preferred close here the Bepi Venturini’s story

He wants to thank Comini Paolo, Filippi Luciano, Alfonso Zanotelli and Giuliana Zanotelli because the help.

 

Sabrina Pinamonti

 

 

© Bruno Agosti