I Carabinieri

 

( aneddoto raccontato da Zanotelli Paolo fu Severino )

 

Era il tempo della vendemmia e come per la mietitura del grano tutto il nucleo famigliare al completo era impegnato alla vendemmia, pure Paolo Zanotelli ragazzino della quinta classe delle scuole elementari di Varollo finalmente nuove e riunite, che aveva portato al maestro Lucchini Roberto la richiesta di giustificazione dell’ assenza firmata dai genitori. Il lavoro dei campi era considerato sacro, Qualcuno lo aveva decretato a suo tempo e ne aveva dato l’ esempio con la battaglia del grano.

I tempi erano cambiati ma l’ Italia stentava ancora decollare con un autentica economia agricola organizzata e razionale, ognuno pensava al proprio orticello o al proprio vigneto.

In casa Zanotelli fervevano i preparativi per la vendemmia del giorno seguente, ci si era accertati che il tinach non perdesse, che il congial e le ceste fossero pronte, mancava da verificare che il moderno carro dalle ruote di gomma fosse efficiente. Ed invece il carro aveva una ruota bucata ed allora non c’erano dei gommisti che in breve tempo lo potessero riparare.

A togliere tutti dall’ imbarazzo ci pensò il fratello del padre di Paolo, Cornelio, che si offrì di prestare il proprio carro per la giornata della vendemmia ed il problema pareva risolto.

Era da poco uscita una legge dello Stato che obbligava tutti i possessori di carri agricoli anche a trazione animale, a munirsi di targa di riconoscimento del carro con relativa tassa di circolazione.

Nessuno fece caso che il carro del signor Cornelio ne era sprovvisto, perche per accedere ai suoi poderi agricoli lui transitava esclusivamente per strade interpoderali dove il controllo era inesistente.

La famiglia Zanotelli al completo partì da Livo di buon mattino e ai recò a Zura per la vendemmia portando con loro pure i ragazzini ed il pranzo per il mezzogiorno perché la vendemmia non veniva mai interrotta, si iniziava al mattino e si proseguiva fino a termine lavori. Qui mi è d’ obbligo descrivere il rito della vendemmia, era un lavoro massacrante di quelli che oggi si definiscono usuranti e che meritano una pensione anticipata, le donne raccoglievano i grappoli nei cesti togliendoli con le mano o tagliando il picciolo con la “ podina “ che era un piccolo falcetto fatto a mezzaluna, quando le ceste erano piene venivano versate dentro il “ congial “ che era un contenitore in legno simile ad una grande gerla, che poi veniva portato dai maschi della famiglia fino alla strada statale SS 42 che passava proprio sopra le nostre teste, dove ad attendere c’ era il carro con le mucche e sopra il carro un grande tino di legno che raccoglieva la preziosa uva. Era il primo dopoguerra e mentre il ragazzino di quinta elementare arrivava in cima al faticoso pendio che portava alla strada principale con il congial sulle spalle, sfigurato dalla fatica, si fermavano le macchine dei turisti germanici che gli davano un marco per poterlo fotografare in quello stato, stupiti ed allo stesso tempo meravigliati del lavoro che noi italiani eravamo costretti ancora fare, mentre loro che come noi avevano perso la guerra uscendo demoliti dal conflitto, si potevano permettere già allora le ferie in Italia, mentre da noi a potersi permettere lussuose ferie a spese dei contribuenti erano solo i politici ed i dipendenti dello Stato.

Finita la vendemmia dopo una epocale giornata di duro lavoro, ci si portava tutti, armi e bagagli, verso lo stradone e dopo aver caricato sul carro tutti gli attrezzi ragazzi e donne comprese, il carro con la vendemmia della famiglia Zanotelli si avviò lentamente verso Livo. Al bivio di Scanna appena girata la curva a gomito c’ erano i Carabinieri di Rumo con la vecchia Jepp residuato bellico lasciato in Italia dagli americani, che facevano un normale posto di blocco o di controllo come di dice ora.

Alla vista dei militi il signor Severino salutò con deferenza togliendosi il cappello, i Carabinieri ricambiarono il saluto, ma seguendo il carro con lo sguardo notarono che era sprovvisto della famosa targa identificativa. Il carro che procedeva molto lento in quel tratto di strada in salita, venne inseguito dalla jepp dei CC che fatta una decina di metri furono, classicamente, davanti ai buoi. Il titolare chiese spiegazioni di tanto zelo agli ordini e gli fecero notare che il carro era sprovvisto della targa.

Il signor Severino non tentò neppure di mediare e se ne guardò bene dal dire che il carro gli era stato prestato da suo fratello in quanto il suo aveva una ruota bucata, chiese a quanto ammontasse la multa che avrebbe dovuto pagare, gli fu risposto che doveva pagare £. 300- . Severino non aveva disposizione una simile soma dei denaro,non gli serviva per il lavoro che andava facendo e non c’’ era niente da poter acquistare nel ripido vigneto di Zura. Dovette il giorno seguente recarsi alla Cassa rurale, prelevare la somma richiesta e portarla di persona alla caserma dei carabinieri di Rumo. La contravvenzione, termine che detto in questo modo sembra faccia meno arrabbiare, bisogna pensare che comunque era di £ 300- e che a quei tempi era una cifra notevole, considerato anche il fatto che allora tutti vivevamo nella povertà più assoluta e tutto quello che serviva per il sostentamento delle famigli proveniva esclusivamente dall’ agricoltura.

Visto che era mancato da scuola, il maestro ordina al ragazzini di descrivere in un tema la vendemmia, lui descrive minuziosamente tutta la giornata di lavoro e non dimentica di raccontare l’ episodio dei Carabinieri comprensivo di sanzione, usando parole molto critiche e di disappunto nei confronti del’ Arma ed in particolare dei Carabinieri della stazione di Rumo rei a suo dire di una clamorosa ingiustizia e non solo aveva anche aggiunto nel suo scritto che se i carabinieri impiegassero più il loro tempo perseguire i ladri, i truffatori ed i delinquenti, avrebbero compiuto un migliore servizio allo stato molto più remunerativo che controllare un misero carro agricolo se avesse o meno la targa di riconoscimento che arrivati a questo punto era costata a peso d’ oro.

Dopo aver letto il tema il maestro oltre a redarguire severamente il ragazzo ed accusarlo di vilipendio all’ Arma, affibbiò al suo tema un 3 - - - e chiamò sua madre ad un colloquio da lui per chiarire la vicenda , la madre a sua volta dovette redarguire il figlio de insegnargli che i CC sono quelli che fanno rispettare le leggi, che tutelano la nostra sicurezza, che rappresentano la Nazione.

 

Sono passati più di 40 anni dall’ episodio narrato, ed alla SCAF di Livo è tempo di conferimento delle preziose e rinomate mele Golden Melinda, ed alla pesa si alternano i grossi trattori con attaccato il carica pallets carichi di cassoni, pesato un numero di socio avanti un altro e tutti scalpitano per poter scaricare e tornarsene a casa.

Alla pesa c’è il signor Zanotelli Paolo che controlla e scarica i cassoni. La fila dei trattori si allunga fino alla strada provinciale creando delle lunghe colonne.

Arrivano i Carabinieri di Rumo che entrano nell’ area del magazzino per controllare se qualche trattore abbia una freccia che non va, o se non abbia le protezioni in regola o altre piccole infrazioni al codice stradale.

Fanno il loro lavoro, il lavoro che il Ministero degli interni ha comandato loro, in altre parole fanno quello che quelli che noi abbiamo democraticamente eletto gli dicono di fare con le leggi che partoriscono in parlamento.

Dopo un poco al signor Paolo gli viene in mente l’ episodio occorso durante la vendemmia di molti anni fa che ancora si ricordava per brutti voti avuti nel suo tema, per la ramanzina avuta dalla madre e per le 300 lire di multa spese da suo padre.

Allora si avvicina al Maresciallo e gli chiede se gli può raccontare un aneddoto sull’ Arma , sempre se non si fossero offesi, il Maresciallo acconsente e Paolo racconta l’ episodio del carro senza targa e delle 300 lire di multa comminate a suo padre…

I militi rimangono ancora qualche minuto e poi risalgono in macchina e tornano in caserma.

 

Fin qui la storia e potrei terminare qui… ma mi và di passare alla matematica ed aggiungere una piccola equazione :

 

I tedeschi che tornano vincitori con i loro marchi .

Noi che fatichiamo e i CC ci multano pure per leggi fatte a Roma da un parlamento fatto anche di ladri e corrotti.

Il maestro che ti punisce e ti umilia di fronte a tua madre.

40 anni dopo i CC che se ne vanno per la vergogna.