Conter Fabio

 

(Ciari * 13. 10. 1914 + 30. 09. 1980 )

 

Uno dei componenti il Coro parrocchiale di Livo precedente il Concilio Vaticano 2 che ricordo con tanta simpatia è il signor Fabio Conter della famiglia dei Ciari che abitava a Livo in una casa alla quale si accedeva dalla strada principale tramite un vicoletto stretto a pieno di curve. La sua casa era una vera e propria casa rustica con molte parti in legno ed abitata da altre famiglie. Lui abitava in un appartamento sempre lindo assieme alla sorella Lina con la quale condivideva la vita ed il lavoro.

Fabio era agricoltore ed allevatore attento al mutare dei tempi ed alle soluzioni che venivano proposte.

Ricordo che a quei tempi per combattere il flagello della grandine che tutti gli anni perseguitava a zone alterne i frutteti provocando dei danni gravissimi, c’ erano due antidoti che parevano efficaci : il suono delle campane ed i razzi antigrandine.

I razzi anti grandine erano dei veri e propri missili terra aria con testate esplosive da 1 kg. di esplosivo al plastico, erano lanciati in aria da apposite rampe una delle quali era situata nel piazzale del vecchio magazzino delle mele CAM vicino a casa mia, altri erano sparsi in vari punti della campagna. Il deposito e la gestione di questi missili era stata affidata ad i VV.FF del luogo. Quando il tempo si faceva minaccioso e si avvicinava un temporale allora si mettevano in azione le batterie di missili antigrandine che partivano sibilando verso il cuore del temporale, sparivano alla vista in un baleno e poco dopo si poteva vedere in cielo tra le nubi una vampata seguita poi da una forte esplosione, il razzo era arrivato a destinazione e si sperava che lo spostamento d’ aria dello scoppio ed il propagarsi delle onde sonore riuscissero a disintegrare in piccoli innocui granellini la grandine, a terra ricadevano le alette direzionali del missile che erano di plastica color arancio. Era un operazione estremamente pericolosa e rischiosa tant’è vero che ad Ala nel basso Trentino un razzo ricadde sopra un deposito esplodendo e ferendo a morte alcuni addetti. Vi furono anche dei furti di testate esplosive da parte di nuclei terroristici, ma che pose definitivamente fine all’ uso dei razzi fu l’ avvento dello Ioduro d’ argento importato da Israele che con un azione chimica scioglieva i chicchi di grandine .

Come al solito c’era chi era favorevole e chi era contrario a questo sistema, ricordo un animata e partecipata riunione do il signor Fabio si scagliò contro l’ uso della nuova tecnologia dicendo : - Che “ oio duro o oio molo po’, lajame i nossi razzi ! “.

Fabio nel coro cantava da basso aveva una voce profonda e nasale ma era molto intonato e preciso nelle battute. Quando c’era la Via Crucis durante la quaresima no “ muli “ come ci chiamava il buon Fabio, si andava dietro l’ altare dove c’ era il coro e ad ogni Stazione si cantava lo Stabat Mater…

Fabio teneva molto al paese di Livo ed alle sue tradizioni e quando arrivava l’ 11 novembre con la sagra paesana di S’ Martino ed il vecchio coro era stato ormai sostituito dai giovani, dopo aver cantato alle cerimonie liturgiche per la festa di S. Martino, Fabio offriva da bere a tutto il coro giovanile.