La  " sgrenghjena "

 

Era uno strumento di legno, con una ruota dentata che faceva alzare, al suo passaggio, un assicella di legno sottile ed elastica che ricadeva , sbattendo, sul dente che stava arrivando, la si faceva roteare con una mano, tenendola in aria e produceva un suono come il gracchiare di una rana. Ne esistevano di diverse forme e dimensioni, il principio ero lo stesso, cambiava la tonalità del gracchiare, serve a tutt’ oggi, a segnalare , acusticamente, l’ inizio o il termine di una manifestazione.

Da noi, quando ero ragazzino, quindi in un periodo precedente il Concilio Vaticano ll°, serviva la settimana santa, dal venerdì al sabato, quando la liturgia non consentiva il suono delle campane e nemmeno il suono del tintinnante campanello che segnalava le fasi saliente della S. Messa, allora, in alternativa, si usava la “ sgrenjena “ .

Nel meridione, in dettaglio in Puglia, questo strumento viene chiamato “ tremula “ , infatti, per restare in tema al servizio che questo aggeggio svolgo,a Manduria c’è una Compagnia teatrale che si chiama La tremula.

Così, il buon Severino, durante le funzioni religiose della settimana santa, faceva roteare in aria la “ sgrenjena “ per segnalare ai fedeli che iniziava la S. Mesa e tutti si inginocchiavano, devoti.