I miei condomini

 

I miei vicini di casa

 

Della Carletta Filippi posso dire poco, perché è arrivata in casa quando ero ancora bambino e se n’è andata in Canada che ero adolescente. Lei mi pare facesse la sarta ma non mi ricordo bene, il figlio più grande che si chiamava Rino e lei aveva avuto prima del matrimonio con suo marito che si chiamava Ernesto Conter ed abitavano in quella casa appena prima del ponte sul torrente Barnes, scendendo da Livo e che era morto d’ infarto sul lavoro, era molto più grande degli altri due .

Luciana era del 1950 era una bella ragazzina dal seno prosperoso, erano le mie prime attrazioni sessuali di quando non hai ancora le idee chiare e ascolti con attenzione i discorsi degli adulti per capire quello che devi fare ma resta sempre molto vago e confuso e rimani a guardare quelle enormi differenze e quando si sedeva sui gradini della scaletta dove dormivano i miei genitori, con le gambe divaricate allora fingevo di giocare a terra per riuscire a vedere le mutandine cianche e strette senza nessun rigonfiamento, strano che però a me un certo rigonfiamento lo provocava… stavo diventando uomo ma dovevo imparare ancora molto dalla vita.

L’ altro fratello si chiamava Claudio, era molto più piccolo di noi per cui da noi veniva considerato come un ragazzo che partecipava ai nostri giochi, nulla più.

Anche lui all’ inizio degli anni 60 se ne andò in Canada con il resto della famiglia, Carla è morta che aveva 90 anni era del 1915 ?

 

La famiglia con la quale abbiamo condiviso , nel bene e nel male , la nostra abitazione, fu la famiglia di Agosti Luigi ( dei mori ) che aveva sposato una donna di Livo che si chiamava Conter Elisa ( dei Ciari ).

Luigi era un uomo molto colto ed intelligente, era un tipo molto progressista ed aperto alle innovazioni tecnologiche, era stato emigrato in America e credo avesse anche avuto un ruolo di comando nella miniera dove lavorava. Leggeva molto riviste e quotidiani ed era informato su quanto succedeva in Italia e nel mondo. Aveva partecipato alla prima guerra mondiale ed aveva visto scorrere la seconda.

Per dare il senso e la misura di quanto Luigi fosse attento ai cambiamenti che la tecnologia proponeva, mi ricordo che un giorno lesse su un quotidiano la notizia che un aereo militare, un caccia dell’ USAF aveva superato in fase di collaudo i 1000 chilometri all’ ora e ce lo fece notare come un avvenimento di grande portata tecnologica e militare che avrebbe condizionato il modo di combattere ed aggiunse – mili chilometri al’ ora : “ vardà popi che le nar ve  “ .

Da poco ho saputo una notizia eccezionale che avvalora ulteriormente la mia descrizione del pensiero progressista e socialista del signor Luigi Agosti mio coinquilino, ho saputo dal nipote G.Luigi Zanotelli, che negli anni ‘ 20 in uno dei suoi rientri in Patria il signor Luigi un giorno venne con un compagno di viaggio che fu poi ospitato dal signor Agosti Eugenio dei “ Turi “,  ospite illustre e sfortunato,  destinato poi ad essere un simbolo del socialismo e di quel pensiero anarchico non violento e quasi sentimentale che prese piede in Europa dopo la prima guerra mondiale. Bartolomeo Vanzetti ( 11 giugno 1888 - 23 agosto 1927 ) assieme a Nicola Sacco ( 22 aprile 1891 -  23 agosto 1927 )  vennero infatti accusati negli USA di essere anarchici e di aver commesso l’ omicidio di un contabile di un calzaturificio ( Slaten and Morilli )  ci furono subito molti dubbi sulla loro effettiva colpevolezza, ma la Giustizia americana li mise a morte nonostante le molte proteste dell’ opinione pubblica di allora.

I dubbi si rivelarono in seguito fondati e a 50 anni esatti dalla loro esecuzione il governatore del Massachussets Michael Dukakle li riabilitò con questo solenne proclama : “ io dichiar che ogni stigma ed ogni onta vengano per sempre cancellati dai nomi di Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti “

Sono trascorsi 63 anni della mia vita prima di venire a conoscenza di questa notizia che trovo eccezionale per la storia drammatica del signor Vanzetti, ma soprattutto mi piace sottolineare con un pizzico di orgoglio, lo spirito di solidarietà umana ed il pensiero progressista in ogni circostanza del signor Luigi Agosti, un Agosti come me.

Elisa era una donna buona e semplice, era una donna attiva e curiosa di sapere ogni minimo particolare delle vicende che accadevano, era con un termine che non vuole essere offensivo ma che descrive il carattere di un intera famiglia, era una “ ciara “

Per rendere chiaro quanto fosse una donna buona, saggia e generosa, voglio raccontare due episodi che mi hanno toccato di persona e che ricordo con particolare senso di gratitudine e di serenità.

Quando mi ustionai accidentalmente, fatto che ho già ampiamente descritto, accorse immediatamente appena mia nonna e mia madre la chiamarono e fu lei a darmi il primo soccorso e portarmi degli oli adatti alle ustioni e fu lei a consigliare mia madre e mio padre di portarmi dal dottor Tenaglia.

Ai miei tempi nessuno chiudeva a chiave la porta della propria abitazione e nessuno si sognava di prendere qualcosa che non fosse di proprietà, attrezzi agricoli o altre cose, ricordo il signor Luigi che in età molto avanzata, ebbe a dire che non aveva memoria nella sua lunga vita che gli fosse stato rubato qualche cosa di sua proprietà.

Al momento della morte di mia nonna avvenuta nel dicembre del 1969 Elisa era presente assieme a noi ed ai figli di mia nonna, elisa e mia nonna avevano una fede incrollabile, cosi che mentre mia nonna se ne stava lentamente andando in cielo, lei continuò a pregare fino alla fine per accompagnarla degnamente in quel Regno che è la patria finale di tutti e quando mia nonna spirò lei disse con tanta saggezza e tanto realismo : Lei questo passo l’ ha fatto !

Luigi ed Elisa ebbero quattro figli Luisa, Maria, Ettore e Paola.  Maria morì di difterite che era ancora giovane , Luisa si sposò con Zanotelli Tullio, Paola con Inama Celestino ed il figlio maschio Ettore rimase celibe, ebbe una lunga relazione con una donna sposata di qualche anno più vecchia di lui, la relazione iniziò quando Rita era ancora maritata, proseguì dopo la morte del marito e finì con la morte di Ettore nel 2007.

Ora la casa l’ ha ereditata un nipote di Ettore, zanotelli Gianluigi architetto e pupillo dello zio, sono passati presto sei anni ma è ancora vuota.

 

 

 

CIAO BRUNO, DAI TESTI SU RECOARO IO HO QUESTI AGOSTI: AGOSTI MASSIMILIANO MAESTRO IN CONTRA' FIORI ANNO 1866 AUGUSTO AGOSTI ANNO SCOLASTICO 1874-75, POI C'E' UN ELENCO DOVE SI EVIDENZIA CHE AGOSTI MASSIMILIANO NACQUE A SCANNA ED EBBE LA PATENTE DI INSEGNANTE ALL'ETA' DI 31 ANNI, CONSEGUITA A VICENZA NEL 1870. VIENE POI CITATO TEODORO AGOSTI CHE FREQUENTAVA, NELL'ANNO A875, IN DATA 15 GENNAIO LA CLASSE 3a. QUESTI AGOSTI CHE PROBABILMENTE SONO PARTITI DA SCANNA, FORSE SONO PARENTI DI MIO NONNO, CHE CON I FRATELLI NICOLA E FRANCESCO AVEVANO L'AQUILA D'ORO A RECOARO. IL NONNO DANIELE MORI' NEL 1934 MA NON HO MAI SAPUTO CHI FOSSERO I SUOI GENITORI E QUINDI I MIEI BISNONNI. DEGLI AGOSTI CHE VIVEVANO A SCANNA TI RISULTA QUALCHE LEGAME PARENTALE FRA QUELLI CITATI? POSSA CON QUESTA MIA PORTI I MIEI MIGLIORI SALUTI CIAO pAOLO Paolo Agosti