Fionde, Archi e Frecce

 

 

 

Ogni ragazzo della mia età era in grado di costruirsi con mezzi di fortuna e con il solo ausilio delle proprie mani e del proprio ingegno una fionda o un arco da usare poi nelle varie competizioni collettive di abilità .

Per costruire una fionda erano necessari un legno a forma di forcella che veniva ricavato da un ramo di nocciolo poi era necessario procurarsi un elastico abbastanza robusto e questo veniva ricavato da una vecchia camera d’ aria di un pneumatico di automobile.

L’ impugnatura a forma di forcella doveva essere il più possibile perfetta e doveva avere la forma di una Y , sulla parte superiore bisognava legare i due elastici ritagliati dalla camera d’ aria, era molto importante per avere una fionda di ottima mira che i due elastici avessero una eguale lunghezza, normalmente si usava un unico lungo elastico nel quale veniva inserita una piccola sacca in pezza o in pelle dove si inseriva il proiettile da lanciare un sasso o una biglia o dei pallini di piombo .

La forcella di legno di nocciolo veniva poi personalizzata con delle lavorazioni ad intarsio sulla corteccia che poi essiccava conservando nel tempo quelle piccole opere d’ arte dell’ ingegno e della fantasia di noi ragazzi. Con la fionda ci si divertiva a tirare a dei bersagli fatti di bottiglie o di barattoli di latta che si andava a recuperare nelle vicine discariche a cielo aperto che esistevano in zona, raramente, ma succedeva, si tirava anche ai passeri o ai vetri di qualche finestra, a volte ci si comportava da piccoli criminali dando libero sfogo a tutto il nostro potenziale repertorio di marachelle, ognuno aveva nella tasca posteriore dei pantaloni una fionda con l’ elastico ben ripiegato attorno alla forcella pronta ad essere usata in ogni momento.

Per la costruzione di un arco era necessario un lungo ramo di nocciolo o di un altro tipo di legno molto sottile e flessibile poi serviva uno spago molto resistente che veniva legato alle due estremità della frasca dopo averla leggermente piegata per poter mettere in trazione lo spago.

Le frecce venivano ricavate da rametti di nocciolo molto sottili ed il più possibile dritti ai quali veniva fatta la punta come ad una matita ed anche questi andavano poi a colpire dei bersagli che normalmente erano delle zucche e della frutta di stagione. Si potevano costruire degli archi o delle balestre molto più precisi ed efficaci usando le stecche metalliche dei vecchi ombrelli che venivano raccolte e unite fra loro fino a formare un fascio abbastanza grosso da poter disporre di una notevole energia dinamica da scagliare frecce o dardi ad una notevole distanza con forza e precisione. Allo spago allora si sostituiva un sottile filo di acciaio tipo quello dei freni della bici o dei fili simili, ne risultavano delle vere e proprie armi micidiali ed anche molto pericolose, devo pero affermare che non ricordo nessun episodio in cui qualcuno di noi si sia ferito accidentalmente o che abbia involontariamente ferito qualcuno dei compagni di giochi o altri. Devo osservare ed ammettere che allora eravamo si dei grandi monelli spesso ribelli e mascalzoni ma avevamo un grande senso di responsabilità e di consapevolezza civile verso terzi che io ritengo addirittura superiore a quella di molti adulti di oggi, basti pensare agli incidenti automobilistici e ai femminicidi ed altre forme di violenza troppe volte gratuita e molte volte impunita.